La pressione alta durante la gravidanza potrebbe essere causa di un ictus sul lungo periodo. Un fattore di rischio importante, di cui tenere da conto. Come se la presenza di questa patologia, che può sfociare nella preeclampsia o gestosi non fosse già un’eventualità preoccupante.
A puntare l’attenzione sul problema ci ha pensato il dott. Aravind Ganesh dell’Università di Calgary insieme ai suoi colleghi attraverso uno studio presentato recentemente nel corso del “2013 Canadian Stroke Congress” che si è tenuto a Montreal, in Canada. La gestosi, già rischiosa sia per la mamma in gestazione che per il bambino nel suo grembo, aggiunge in questo modo alle sue caratteristiche una ulteriore “pericolosità” della quale tenere da conto. Come commenta il ricercatore in un comunicato relativo alla ricerca:
Abbiamo trovato che le donne che hanno avuto una pressione sanguigna alta durante la gravidanza potrebbero essere a più alto rischio di ictus, soprattutto se presentavano preeclampsia, che è una forma più grave di ipertensione. Il rischio di ictus potrebbe essere elevato, arrivando al 40%.
Per giungere a questo risultato gli scienziati hanno condotto uno studio revisionale su 9 ricerche precedentemente eseguite in merito alla gravidanza, al suo naturale percorso ed al rischio di ictus in caso di ipertensione in gravidanza. Il periodo di follow up, grazie all’eterogeneità degli studi, ha toccato i 32 anni, dando immagine abbastanza chiara del possibile rischio, in modo maggiorato rispetto alle donne che non avevano sofferto di pressione alta in gravidanza.
A livello statistico la pressione alta in gravidanza è un problema che colpisce il 2-3% delle donne e che smettono di essere monitorate per l’ipertensione una volta avvenuto il parto. Il suggerimento del team di scienziati è quello di continuare con i controlli in merito all’ipertensione anche una volta finira la gestazione, considerando la pressione alta in gravidanza come un qualsiasi altro fattore di rischio per l’ictus al pari del diabete o del colesterolo alto.
Photo credit | Thinkstock