Stanno salendo di numero i casi di influenza in questa parte finale di gennaio, ed il timore degli esperti è che possa presentarsi, anche nel sud dell’Europa e quindi in Italia, un nuovo ceppo come già accaduto negli Stati Uniti. Dobbiamo preoccuparci?
Per il momento si tratterrebbe di una reazione prematura. I casi di influenza stanno salendo, è vero: ma questo fatto deve essere considerato normale, dato il nostro avvicinarsi al picco della malattia previsto per il mese di febbraio. In particolare, a fare registrare i casi più difficili da trattare è un intensificarsi dei contagi da H1N1, l’influenza suina, i cui anticorpi sono ad ogni modo presenti all’interno del vaccino per l’influenza 2014-2015, la cui campagna di inoculazione è iniziata lo scorso ottobre. A specificare come l’epidemia stagionale di influenza stia conquistando man mano i sistemi immunitari delle persone è Stefania Salmaso, direttore del Centro nazionale di epidemiologia dell’Istituto Superiore di Sanità che spiega:
Nelle ultime settimane sono stati segnalati una sessantina di casi più gravi, ed in una cinquantina di questi è stato necessario ricorrere alla ventilazione assistita attraverso l’apparecchiatura Ecmo (il macchinario per la respirazione assistita, N.d.R.). La maggioranza dei casi è dovuta al virus della cosiddetta influenza suina, A-H1N1, ma questo dato non preoccupa particolarmente. Ci si attendeva l’arrivo di un ceppo virale nuovo ed eventualmente più virulento, ma al momento il ceppo che continua a circolare maggiormente è appunto l’H1N1, già noto e già ricompreso nella composizione del vaccino.
Fattore che dimostra solamente come questo virus sia così potente da non soccombere al “contatto” con altri della sua stessa tipologia ma di diverso ceppo. Il vero osservato speciale, in realtà, è la variante del virus A-H3N2, non compresa nel vaccino stagionale ed attualmente impegnata nel costringere a letto con particolare veemenza i cittadini statunitensi. Non resta altro che continuare a monitorare la situazione nelle prossime settimane.
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