Capelli esili e opachi, unghie fragili, pelle secca, denti deboli possono essere i segnali dell’alterazione di un enzima dei nuclei delle cellule, connessa alla mancanza dì acidi grassi insaturi. L’acido alfa linolienìco viene fornito dalla frutta secca, specialmente mandorle e noci, dai fagioli e dalla verdura, tra cui portulaca, spinaci, cavoli, insalata e bietole.
La carne di alcuni animali, quella di cavallo per esempio, ne apporta quanto quella di pesce spada. Tuttavia la conversione fisiologica dell’acido alfa linolenico in quantità sufficienti dei suoi succedanei è difficile per cui anche dosi notevoli dei precursori non garantiscono gli stessi benefici degli omega-3 d’origine marina…
Per lo più ignorato o al massimo aggiunto distrattamente come ingrediente nelle zuppe di verdura, attualmente il cavolo riccio sta prendendosi la sua rivincita. Merito dei Paesi anglosassoni dove è decisamente più diffuso. In Inghilterra e negli Stati Uniti sono in corso studi scientifici specializzati per indagarne le proprietà curative. L’università di Harvard, in particolare, ha stabilito che il tipo di antiossidanti che contiene possano diminuire del 40 per cento le probabilità di ammalarsi di tumore alle ovaie.
Ma non è tutto: essendo ricco di ferro, acido folico e magnesio, il cavolo riccio o Kale, come si chiama in inglese, si rivela un alleato naturale per tenere sotto controllo alcune forme di anemia. Senza contare l’alto potere antiossidante e il contenuto di vitamina C che lo rendono anche un valido supporto per mantenere attivo il sistema immunitario.