L’elevato consumo di sale nella dieta è responsabile ogni anno di centinaia di migliaia di morti causate da infarti e ictus. Ecco perché ogni tentativo, anche il più piccolo, di ridurre le percentuali di sale negli alimenti è fondamentale per arginare i rischi e favorire la prevenzione di malattie cardio-circolatorie.
Se poi si tratta di limitare la quantità di sodio in prodotti che finiscono sulle nostre tavole tutti i giorni, la notizia è ancora più incoraggiante. La Kellogg’s, marchio famoso in tutto il mondo, ha deciso infatti di tagliare di ben un terzo la percentuale di sale nelle linee di cereali per la prima colazione. Una decisione presa grazie all’insistenza delle associazioni dei consumatori che invitavano da tempo la multinazionale ad unirsi a quella che è ormai una vera e propria guerra al sale.
Così in prodotti come i celebri Corn Flakes, vendutissimi anche in Italia, o i Rice Krispies, troveremo meno sale e di conseguenza meno rischi per la nostra salute, dal momento che si tratta di alimenti consumati quotidianamente e che quindi, a lungo andare, fanno la differenza. A scatenare la lotta al sale in prima linea troviamo la Food Standards Agency, agenzia indipendente britannica, ma anche numerose associazioni di consumatori e non di tutto il mondo che invitano le aziende alimentari a diminuire i quantitativi di sodio nei loro prodotti, facendo leva sulle cifre sconvolgenti di morti causate ogni anno da ictus ed infarti. Si stima, infatti, che le sole morti premature dovute ad attacchi di cuore ed ictus, siano ogni anno 14.200.
La Kellogg’s ha aderito alla guerra al sale e taglierà ben 300 tonnellate all’anno dalle sue ricette.
Ma la battaglia è appena iniziata, l’obiettivo, nell’era dei prodotti pronti, è di convincere sempre più aziende alimentari ad usare meno sale, in quella che è una campagna di prevenzione contro le malattie cardiache e a tutela della salute del cuore dei consumatori.
[Fonte: Asca.it]