Il magnesio come possibile cura per l’Alzheimer? Questo ancora non si può affermare con certezza. Ma che faccia bene al nostro cervello ed alla nostra salute mentale sembra essere stato assodato dai ricercatori cinesi del Tsinghua-Peking Center for Life Sciences, della scuola di medicina della Tsinghua University.
Ricordiamo che il magnesio è un elemento importante per la nostra salute: insieme al calcio ed al fosforo è basilare per la nostra salute ossea, ma è altrettanto valido per coadiuvare il funzionamento del nostro sistema nervoso e dei nostri muscoli. Il fatto che possa aiutare a contrastare una malattia come l’Alzheimer favorendo il corretto funzionamento del nostro cervello. Lo studio a riguardo condotto dagli scienziati cinesi è stato pubblicato sulla rivista di settore Journal of Neuroscience e si è focalizzato sugli effetti del magnesio-L-treonato (MGT) su modello animale. La squadra del dott. Guosong Liu ha verificato come aumento dei livelli di magnesio nel cervello migliora le sinapsi cerebrali dei topi affetti da Alzheimer riportando il cervello alle sue condizioni di salute giovanili. Spiega il ricercatore:
Il corpo del nostro lavoro sottolinea che il magnesio-L-treonato può aiutare a mantenere un’attività cerebrale sana Non vi è dubbio che questo elemento abbia portentosi effetti nel prevenire la perdita di sinapsi e nell’invertire il declino della memoria nei topi con malattia di Alzheimer. [Questo studio] può avere un potenziale terapeutico per il trattamento della malattia di Alzheimer negli esseri umani.
Va da sé che potremmo trovarci davanti ad un ennesimo punto di partenza per mettere a punto una terapia in grado di affrontare questa malattia degenerativa neurologica che con il protrarsi dell’aspettativa di vita media sembra colpire sempre più persone in tutto il mondo. Nell’attesa volete assicurarvi di assumere abbastanza magnesio? Mangiate alghe agar essiccate, coriandolo, basilico, crusca e semi di zucca. Ed ancora tanta verdura, legumi e frutta secca. E’ un modo gradevole e soddisfacente di prevenire l’Alzheimer, vero?
Fonte | JON
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