Non accenna a rallentare l’epidemia di ebola in corso in Africa orientale. Il numero dei contagiati e dei morti continua a salire. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, in uno degli ultimi incontri sul tema ha sottolineato come i numeri siano stati sottostimati e servano più fondi per affrontare l’emergenza.
La stima economica è di quasi 500 milioni di dollari. E non aiuta la mancanza di personale adeguatamente preparato. Senza contare che coloro che sono al lavoro per curare i malati sono spesso i primi a rischiare il contagio. Circa 240 persone tra coloro che assistevano i pazienti sono rimasti colpiti dalla febbre emorragica e più di 120 sono decedute senza che si potesse fare niente per loro. Quella in corso attualmente nel continente africano è una delle epidemie di ebola più ampie mai vissute nella zona. E questo alto numero di contagi tra il personale sanitario, secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità è dovuto a diversi fattori: la scarsità di materiale sanitario di protezione, il basso numero di personale, la grande generosità delle persone che si prendono cura dei malati che tendono a rimanere nelle vicinanze degli stessi in isolamento per più tempo di quello consigliato, cedendo in alcuni casi a comportamenti non sicuri a livello infettivo. Un esempio? Di media sono disponibili due medici per 100 mila persone secondo la stima dell’OMS. E il numero di infermieri e collaboratori non è tanto più alto.
Diversi sieri sperimentali sono stati spediti nelle zone colpite ma il loro numero non è sufficiente per tentare di salvare i pazienti, non ancora. Le scarse condizioni igieniche, nel caso del virus dell’ebola peggiorano la situazione, portando ad una diffusione purtroppo capillare dei casi. Al momento sono 3.069 casi registrati con 1552 decessi. E secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità si potrebbe arrivare a 20mila contagi prima della fine dell’epidemia se non si interviene nel modo giusto.
Photo Credit | Thinkstock