Si è verificato il secondo caso di contagio di ebola in Texas. E’ risultata infatti positiva, oltre all’infermiera che si occupava del paziente liberiano deceduto, anche l’operatrice sanitaria che fungeva di supporto.
E’ la seconda persona a contrarre l’ebola presso il Texas Health Presbyterian Hospital di Dallas. Un evento che fa temere che qualcosa nei protocolli di prevenzione messi in atto dalla struttura non abbia funzionato. La donna non ha parenti o animali domestici che possono essere stati contagiati. Posta in isolamento, l’aiuto infermiera è stata sottoposta ad accertamenti ed ai primi tentativi di cura sperimentali. La donna ha iniziato ieri ad avere la febbre ed è stata posta immediatamente sotto quarantena.
Ovviamente il nuovo contagio da ebola ha scatenato l’allarme all’interno della struttura e dei controlli sono ora in corso per comprendere chi può essere stato potenzialmente a contatto con il virus al fine di isolare lo stesso se necessario. Il monitoraggio sui potenziali contagiati sarà basato sulla tipologia di interazioni alle quali le persone sono state sottoposte. Non dobbiamo dimenticare che l’ebola si trasmette con il contatto diretto con i fluidi corporei di una persona malata o attraverso l’esposizione ad oggetti contaminati. Le persone diventano contagiose al manifestarsi dei primi sintomi e lo rimangono attraverso sperma ed allattamento fino ad almeno due mesi dopo la guarigione.
La dirigenza dell’ospedale texano non esclude che possano esservi altri contagi. La macchina della prevenzione non ha infatti funzionato adeguatamente fin dall’arrivo del paziente zero al pronto soccorso dove per diverse ore è rimasto in attesa di essere visitato. Con molta probabilità il contagio delle due donne è avvenuto nel corso di uno degli attacchi “esplosivi” di diarrea e vomito di cui è rimasto vittima l’uomo. Il personale al momento del ricovero non era assolutamente preparato né in fatto di vestizione né in materia di gestione del malato.
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