Virus Zika: arriva conferma del legame con la microcefalia. Direttamente dagli Stati Uniti e per bocca di Tom Frieden, il direttore del Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie di Atlanta. Una correlazione che viene definita senza mezzi termini come “senza precedenti”.
Questo perché si tratta del primo virus portato da insetto che causa difetti di nascita nell’essere umano. Per mesi si è parlato di semplici sospetti. Ora uno studio condotto dagli scienziati dell’Istituzione americana e pubblicato sulla rivista di settore New England Journal of Medicine dai ricercatori fornisce le prove. A capo della ricerca la dott.ssa Sonja Rasmussen, la quale ha sottolineato che lavorando sui casi è stato possibile scoprire uno schema ricorrente di difetti nei bambini esposti al virus Zika quando ancora nel grembo delle proprie madri e che lo stesso virus è stato rilevato nel tessuto cerebrale dei bambini morti a causa della microcefalia.
Nonostante l’aver trovato la conferma del legame tra virus Zika e questa patologia, la scienziata ci tiene a sottolineare che sono molte le domande che rimangono aperte. Esse riguardano principalmente la cadenza con la quale i difetti genetici si verifichino nei feti per via dell’agente patogeno e lo scoprire in quale momento della gravidanza vi è più rischio per le donne ed i propri bambini. Ricerche preliminari svolte in Brasile, dove l’infezione è endemica, suggerirebbero che il periodo più problematico per ciò che concerne i contagi è il primo trimestre.
Ma non bisogna nemmeno ignorare il fatto che la puntura di una zanzara infetta possa causare anche altre tipologie di danni al cervello. Ecco quindi che la prevenzione contro questa malattia non deve essere sottovalutata come al contrario sta accadendo negli Stati Uniti. La dott.ssa Rasmussen ha sottolineato che per ora sono circa 700 le persone rimaste contagiate sul territorio americano: molte frutto di uno scorretto approccio alle linee guida fornite contro il virus Zika.
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