Come potrà cambiare la sanità in America ora che Donald Trump è il nuovo presidente degli Stati Uniti? Che fine faranno l’Obamacare (quindi l’estensione della copertura sanitaria) raggiunta nelle passate legislature?
Entrambi i candidati avevano delle proposte ben precise in campo sanitario: esse erano basate sul superamento della riforma voluta da Obama. Ma in modi diametralmente opposti: lì dove Hillary Clinton aveva promosso un’espansione della copertura assicurativa, con un tetto massimo a carico dei cittadini inferiore al 5%, il neo eletto presidente degli Stati Uniti, secondo programma, vuole sostituire (e molto probabilmente riuscirà nell’intento essendo le camere dell’Unione entrambe repubblicane, N.d.R.) l’Obamacare con una soluzione basata sul libero mercato che coinvolge tutti gli americani, sia che posseggano un’assicurazione o meno. Questo significa la possibilità di vendita di polizze verso l’estero da parte degli assicuratori, l’apertura di un libretto di risparmio per la salute non soggetto a tassazione e la sostituzione del sistema federale del Medicaid al momento basato sulla ripartizione dei costi pubblici con un sistema di finanziamento a fondo perso. Questa è la proposta.
Ma cosa significa? Secondo gli enti RAND e Commonwealth Fund, nella pratica questo equivarrebbe alla perdita di copertura sanitaria per circa 25 milioni di persone ed un deficit per lo stato di 40 miliardi di dollari. A livello pratico significherà morire nuovamente per malattie curabili per coloro che non hanno abbastanza fondi, che leucemia e cancro diventeranno patologie potenzialmente mortali in ogni caso per via della difficoltà economica di accesso alle cure.
Il tutto condito da una perdita economica notevole che non porterà ovviamente al supporto della sanità degli Stati Uniti. Lo scenario più probabile, in caso di entrata in gioco di questo piano è che potrà permettersi eventuali cure solamente chi sarà in grado di sostenerle in modo pecuniario o chi per via del lavoro può contare su una copertura totale di tipo privato.
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Fonte | Rand
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