Durante la gravidanza, le donne affette da lupus eritematoso sistemico hanno bisogno di regolari controlli -se la malattia è stabile- o di cure specifiche se invece è in una fase attiva. La via ottimale sarebbe quella di farsi seguire sia da un ginecologo che da un reumatologo durante tutti i nove mesi. Ecco le analisi da fare ed i farmaci da assumere eventualmente.
Visita ed analisi raccomandate a donne incinte con lupus eritematoso sistemico
Appena una donna affetta da LES (o Lupus Eritematoso Sistemico) scopre di essere incinta è opportuno che si rivolga a degli specialisti, per effettuare un esame fisico completo comprensivo della misurazione della pressione e di specifiche analisi del sangue. Tra queste sono particolarmente importanti quelle della funzionalità renale (velocità di filtrazione glomerulare, proteine nelle urine, creatinina) e la ricerca di anticorpi antifosfolipidi, anti-Ro / SSA, e anti-La / SSB. Chi soffre di questa patologia infatti tende ad avere alti livelli di antifosfolipidi correlati ad aborto spontaneo e preeclampsia che possono richiedere comunque un trattamento a base di anticoagulanti (tipo aspirina o eparina), in grado di ridurre questi rischi.
E’ poi utile eseguire dei controlli almeno una volta al mese. La frequenza con cui vanno eseguiti i test del sangue e delle urine può comunque variare da paziente a paziente. E’ consigliata un’ecografia dopo la decima settimana per valutare il battito cardiaco del bambino ed una almeno dopo le 18 settimane per controllare che la crescita sia regolare. Dopo la 28esima settimana è in genere utile fare controlli più frequenti, all’occorrenza anche settimanali o quindicinali, in cui sarà particolarmente utile verificare la pressione sanguigna oltre che la funzionalità renale e la salute del piccolo in grembo.
I farmaci per le donne in gravidanza con lupus eritematoso sistemico
Alcune donne possono aver bisogno di glucocorticoidi (steroidi) per controllare il lupus eritematoso sistemico durante la gravidanza: per il parto potrebbe essere necessario aumentare il dosaggio per aiutare l’organismo a rispondere meglio alle sollecitazioni fisiche del parto. Poiché tale condizione aumenta il rischio di rottura prematura delle membrane e parto pretermine, preeclampsia e scarso peso del bimbo alla nascita, è sempre consigliato programmare il parto in una struttura ospedaliera provvista di terapia intensiva neonatale. Detto ciò la maggioranza delle donne affette da LES riesce ad avere un parto fisiologico senza problemi.
Non tutti i farmaci comunemente impiegati per la cura del Lupus possono essere assunti in gravidanza. Vanno ad esempio evitati i seguenti in quanto potrebbero essere pericolosi per il feto:
● Mofetil Micofenolato
●Cyclophosphamide
● Metotrexato – questo medicinale andrebbe sospeso almeno 1-3 mesi prima del concepimento (anche nell’uomo futuro papà).
● Farmaci biologici – sono di nuova generazione, efficaci ed in genere sicuri, ma non esistono dati certi per il loro rischio di effetti collaterali sul feto, quindi andrebbero evitati.
Altri farmaci hanno un pericolo decisamente minore, ma è sempre opportuno valutarne il rischio-beneficio con il proprio medico curante. Tra questi troviamo:
- Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS),
- Aspirina,
- Prednisone (e altri steroidi)
- Azatioprina
Tra i farmaci sicuri in gravidanza ed allattamento comunemente impiegati dalle donne con LES ci sono i cosiddetti antimalarici come l’idrossiclorochina, che riducono il pericolo di aborto spontaneo e quello di lupus neonatale, in più aiutano a tenere sotto controllo la sindrome da anticorpi antifosfolipidi.
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Fonte: Uptodate