L’anoressia è una delle condizioni più studiate degli ultimi anni. Una grande mancanza però è stata commessa in tutto questo tempo: considerarla una malattia esclusivamente femminile. E’ vero infatti che le donne sono in numero ampiamente maggiore rispetto a quello dei ragazzi, ma siccome il mondo di oggi non si può dividere soltanto tra maschi e femmine, ma ci sono anche gli omosessuali, alcuni psichiatri italiani hanno voluto espandere questo campo di ricerca, analizzando categorie finora trascurate.
Ed hanno avuto ragione, visto che i gay sono considerati a rischio quasi quanto le donne. Alla base della tesi sostenuta dalle dottoresse Laura Dalla Ragione e Marta Scoppetta, c’è l’insoddisfazione per il proprio corpo. Collaborando anche con degli scienziati americani, Russell CJ e Keel PK, pare che il fatto di guardarsi allo specchio e non piacersi, come capita in quasi tutti gli omosessuali che si credono intrappolati in un corpo che non è il loro, porta come prima reazione quella dei disturbi alimentari.
Si comincia infatti a mangiar poco o per niente, o comunque ad alimentarsi male per una sorta di “guerra” nei confronti del proprio corpo, senza rendersi conto che, in un modo o nell’altro, si perde sempre. A questo poi si aggiunge l’umore basso, la poca autostima e la difficoltà ad accettare il proprio orientamento sessuale ed anche sè stessi. Tutte causa che, secondo le ultime stime, portano gli omosessuali maschi ad essere quattro volte più esposti degli eterosessuali all’anoressia.
Ma la ricerca non finisce qui. Analizzando il filone dell’insoddisfazione per il proprio corpo, le studiose hanno provato ad analizzare un’ulteriore categoria di persone, quelle che hanno una ossessione verso il proprio corpo e che, anche se perfetto, lo percepiscono in maniera errata: gli sportivi. In particolare gli appassionati di body building, quelli che pur sgobbando tre ore al giorno in palestra, finiscono con l’assumere anabolizzanti ed altre sostanze per tentare di vedersi sempre migliori.
Secondo le psichiatre, anche questa categoria è a rischio, specialmente in quelle categorie, soprattutto femminili, in cui si enfatizza la magrezza. Se per gli uomini infatti il rischio è di “gonfiarsi troppo”, per le donne è l’esatto contrario. Ma ciò non avviene solo per il body building, ma anche per tanti altri sport come la ginnastica, sia ritmica che acrobatica, la corsa e gli sport in cui bisogna essere leggerissimi come il salto in alto. Qui la volontà di vedersi sempre più magri aumenta il rischio di anoressia. Per questo, se si intraprendono questi sport, specialmente se a livello agonistico, è sempre bene farsi seguire da un medico.
[Fonte: Ansa]