Le sigarette sembrano ormai consolidarsi come le nemiche numero uno della salute umana. Ci sarà qualcosa cui non nuocciono? Prime indiziate per cancro ai polmoni, malattie respiratorie croniche, morte precoce, senza dimenticare gli effetti cosiddetti minori, ingiallimento di unghie e denti, alitosi, bocca posacenere, per citarne solo alcuni.
Stavolta sul banco degli imputati le bionde ci salgono per aver messo al tappeto nientepocodimenoche le papille gustative. Proprio così. Se siete dei fumatori incalliti, i piacere della buona tavola non avranno più il sapore di una tempo a causa dei danni provocati dal fumo alla bocca. A dirlo è un recente studio pubblicato sulla rivista BioMed Central da Pavlidis Pavlos dell’Università Aristotele di Thessaloniki in Grecia.
Sulla base di una sperimentazione effettuata su un campione di 62 persone, di cui 28 fumatori, è risultato che i fumatori hanno un numero di papille gustative inferiore a quello di chi non fuma affatto. Non solo. Le poche papille gustative rimaste sono anche piatte e occorre un maggior numero di stimoli per superarne la soglia e avvertire i sapori sul palato. Le tanto amate/odiate/vituperate sigarette, secondo il parere degli esperti, non fanno altro che spegnere letteralmente le papille gustative, mandando in fumo i sapori attraverso la modifica delle antenne che solitamente servono a captarli.
Lo studio greco va a sfatare uno dei luoghi comuni più diffusi sul fumo, secondo il quale sarebbe il sapore del tabacco, più forte di tutti gli altri, a camuffare e rendere meno percebili gli altri sapori. In realtà i sapori scomparirebbero perchè le papille gustative vanno in tilt e non riescono più ad adempiere al loro compito. Infatti, per attivare le papille gustative dei soggetti fumatori, i ricercatori hanno dovuto utilizzare uno stimolo di corrente elettrica maggiore, nella fase dell’esperimento che prevedeva il collegamento di elettrodi alle papille fungiformi, un tipo di papilla gustativa. Insomma, chi non fuma ha papille sane e riesce a godere dei sapori. Chi fuma ne ha poche, piatte e meno sensibili. Un motivo in più, come se ci fosse bisogno di altri, per smettere di fumare?
[Fonte: Corriere della Sera]