In Zimbabwe il tasso di mortalità infantile è aumentato del 20% negli ultimi due decenni, specialmente nei bambini sotto i cinque anni. Ciò che più preoccupa è che, mentre la maggior responsabile delle morti è la solita pandemia di HIV/AIDS, gran parte degli altri casi di morte sono dovuti a malattie che in Occidente sono curate nel giro di pochi giorni come la polmonite o la diarrea. Ad affermarlo è uno studio effettuato dalle Nazioni Unite e presentato nella giornata di ieri.
Il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF) ha spiegato di aver effettuato un sondaggio, in collaborazione con il Governo dello Zimbabwe, nel maggio di quest’anno. Questo studio ha mostrato che il numero di bambini che muoiono sotto i cinque anni era aumentato del 20% dal 1990, l’anno di riferimento per il UN’s Millennium Development Goals, il progetto di sviluppo dei Paesi del Terzo Mondo inaugurato dalle Nazioni Unite.
Tuttavia, l’UNICEF aveva affermato in una relazione del marzo 2005, che al di sotto dei 5 anni il tasso di mortalità era aumentato del 50% tra il 1990-2005, portando ad un decesso ogni otto nascite. Questo suggerisce che il tasso di mortalità è oggi accresciuto ad un ritmo più lento rispetto a prima, ma ancora inaccettabile. Dall’ultima relazione è emerso che tra il 2005 ed il 2009, 94 bambini su 1.000 sono morti prima di raggiungere l’età di cinque anni, contro gli 82 decessi nel 2005.
La metà delle donne in Zimbabwe sono povere e vivono nelle zone rurali. Per questo sono costrette al parto in casa, perché l’ospedale è spesso troppo lontano o perché le spese ospedaliere sono troppo alte, rappresentando un ostacolo enorme per queste donne che hanno difficoltà anche a mangiare.
I problemi economici dello Zimbabwe hanno distrutto il sistema sanitario pubblico, un fattore evidenziato dal focolaio dello scorso anno di colera che ha ucciso quasi 5.000 persone. Ieri il quotidiano Herald ha ufficialmente riferito che sei casi sospetti di colera erano stati registrati nel corso della scorsa settimana passata in un quartiere povero nella capitale Harare, e le autorità sono in difficoltà anche nel fornire acqua potabile ai residenti.
[Fonte: Yahoo]