Ogni anno, in Italia, sono circa 80.000 le persone che si fratturano il femore. Uomini e donne (soprattutto donne over 70) che, in un solo giorno, passano da una condizione di buona salute ad uno stato di dipendenza e assistenza a lungo termine. E, come se non bastasse, col rischio di andare incontro, nel 25% dei casi, ad una seconda frattura. Questi eventi traumatici compromettono gravemente la qualità di vita e comportano costi significativi in termini di ospedalizzazione e riabilitazione. Spiega Umberto Tarantino, Professore Ordinario di Malattie dell’Apparato Locomotore – Università degli Studi di Roma Tor Vergata:
Il fenomeno delle rifratture è correlato al fatto che la maggior parte delle pazienti non si presenta neppure alla prima visita di controllo in ospedale, un mese dopo l’intervento al femore. Il risultato? il fatto di non essere seguite in modo adeguato si traduce, inevitabilmente, in complicazioni e rifratture. Inoltre, tra le pazienti che iniziano un trattamento terapeutico, il tasso di aderenza alla terapia è inferiore al 50% il che, secondo evidenze cliniche, non genera alcuna protezione dalla ri-frattura”.
Ciò comporta rilevanti costi anche per il Servizio Sanitario: in Italia per il 2009 si stima una spesa pari a circa 1.211 milioni di Euro, di cui 212 milioni solo per le rifratture. Oggi, però, esiste la possibilità di gestire il problema in modo davvero innovativo con l’acido zoledronico (5 mg), un farmaco che si caratterizza per la possibilità di gestire la terapia come una sorta di vaccinazione annuale. A fare la differenza, per le pazienti, saranno la modalità di assunzione (una sola volta all’anno) e l’incidenza di nuove fratture ridotta del 35%.
Mentre, per il Ssn, la novità è che il nuovo e più efficace farmaco contro l’osteoporosi, riduce l’indice di mortalità del 28%, costa meno dei generici e promette un risparmio di circa 50 milioni di euro l’anno. La sua efficacia è stata definita sorprendente e superiore a quanto dimostrato dagli altri bifosfonati dal New England Journal of Medicine, che ha pubblicato lo studio Pilotal Fractures Trial (PFT) e lo studio Recurrent Fracture Trial (REFRACT), lo scorso anno.
In particolare lo studio PFT ha dimostrato che l’acido zoledronico da 5 mg con una somministrazione annuale riduce del 70% le fratture vertebrali e del 41 % quelle del femore. Il farmaco è rimborsato dal Ssn anche in assenza di fratture ed è prescrivibile negli ospedali e negli ambulatori ASL.