Il testosterone è l’ormone tipicamente maschile, spesso visto in competizione con gli ormoni femminili come gli estrogeni, i quali rendono le caratteristiche sociali (oltre che fisiche) differenti tra i due sessi. Alla base della scienza c’è questa differenza incontestabile, ma gli esperti oggi si dividono nel tentare di capire se la differenza è positiva in favore del testosterone o degli estrogeni.
Per tentare di risolvere questo dilemma, il ricercatore Jack van Honk, dell’Università di Città del Capo, ha “reclutato” un gruppo di donne e le ha sottoposte all’esame di una serie di volti visti in foto. Qui ogni donna avrebbe dovuto valutare il grado di fiducia che ogni volto le ispirava. Dopodiché è stata assegnata a metà di esse una dose di testosterone, all’altra metà un placebo. Riprendendo le analisi, le donne che avevano ricevuto il testosterone si dimostravano molto più diffidenti, di circa 10 punti, rispetto alla valutazione precedente, mentre quelle col placebo mantenevano la valutazione invariata. Ma secondo Christoph Eisenegger dell’Università di Zurigo non è tutto così semplice.
Non si può ridurre tutto all’equazione testosterone=diffidenza, in quanto molte donne potevano essere state influenzate dall’idea di ricevere l’ormone maschile, mutando di conseguenza la propria percezione del mondo. Così il gruppo di Eisenegger ha ripetuto l’analisi su 121 donne, ed ha ottenuto l’effetto esattamente opposto: le donne che ricevevano il testosterone risultavano più gentili ed avevano minori conflitti con le altre persone rispetto a coloro che hanno ricevuto il placebo.
Ma allora dove sta la verità? Van Honk cerca di trovare una soluzione nella via di mezzo, e cerca di spiegare che questo effetto “indesiderabile” della sua ricerca si ottiene nelle persone che, in condizioni normali, ripongono molta fiducia nel prossimo, così come, nell’esperimento svizzero, le donne che diventano più gentili probabilmente sono quelle che, in condizioni normali, si comporterebbero in modo più rude.
[Fonte: Kataweb]