L’alluce valgo oggi si può curare con la chirurgia percutanea mininvasiva che permette al paziente, di tornare a casa nell’arco di 24 ore dall’intervento, camminando sui suoi piedi, compreso quello operato. Non tutti lo sanno però e timorosi della chirurgia tradizionale continuano a tenersi il difetto del piede con le problematiche di dolore e posturali che questo comporta. Abbiamo cercato di approfondire l’argomento con il dott. Paolo Filippini, specialista in Ortopedia e traumatologia che da anni pratica ed insegna questa tecnica anche all’estero (presso la facoltà di medicina dell’Università di Parigi ).
Prima di tutto, però, cos’è l’alluce valgo?
“L’alluce valgo è una deformità del primo dito del piede caratterizzata da una deviazione all’interno del primo osso metatarsale e all’esterno del primo dito tanto da caratterizzare un’angolazione patologica dell’alluce con arrossamento ed infiammazione a livello della testa del primo metatarso. In maniera piuttosto colorita i pazienti indicano questa patologia con il termine di “nocetta”, “patata”, “cipolla” in quanto la preminenza della testa del primo metatarso è l’espressione visiva più significativa di questa patologia”.
Quali sono le cause dell’alluce valgo?
“Vi sono diverse componenti. Una è la familiarità: si tratta di un’affezione spesso trasmessa dai genitori e non è raro osservare nell’ambito della stessa famiglia diversi individui che presentano la patologia. Poi il genere: colpisce molto più le donne rispetto agli uomini per ragioni legate al tipo di calzatura utilizzata ed all’assetto ormonale femminile rispetto a quello maschile. Di certo le scarpe sbagliate giocano un ruolo decisivo anche negli uomini. La comparsa dell’alluce valgo generalmente è in epoca giovanile, ma può trovare espressione anche in un’età più avanzata. In questo secondo caso si associa spesso ad altre problematiche dell’avampiede che sono rappresentate dalle dita a martello, dita in griffe e metatarsalgia.”
L’alluce valgo e la chirurgia mininvasiva, in cosa consiste l’intervento?
“Attualmente si sono evolute le tecniche chirurgiche che permettono la correzione di tale deformità. La chirurgia mininvasiva permette, grazie all’uso di piccole fresine analoghe a quelle utilizzate dal dentista, di rimuovere le escrescenze ossee e di effettuare dei taglietti dell’osso in grado di riorientare le dita stesse. Direi che la tecnica percutanea riesce a realizzare in maniera più semplice ciò che viene fatto con la chirurgia tradizionale senza dover ricorrere a larghe incisioni ed esposizioni dell’osso. Non prevede l’utilizzo di mezzi d’osteosintesi. È una chirurgia che prevede un’anestesia locale in un regime di ricovero di meno di 24 ore. La durata dell’intervento è di circa di 15 minuti.”
Il post operatorio?
“Dopo l’applicazione di un adeguato bendaggio e l’introduzione di una scarpetta post operatoria a suola piatta si può rapidamente rientrare a casa in appoggio completo sul piede operato. I dolori post operatori sono minimi e facilmente gestibili nei primissimi giorni con i comuni antidolorifici. Il primo controllo dopo l’operazione ha luogo intorno alla seconda, terza settimana e la rimozione della scarpetta ortopedica (quindi l’introduzione di una scarpa normale) è prevista a circa un mese dall’intervento. Il ritorno alle attività fisiche, sportive più impegnative è in genere intorno al secondo mese post operatorio.”
La chirurgia mininvasiva dell’alluce valgo benché sconosciuta ai pazienti è molto utilizzata..
“La tecnica in questione è stata proposta più di un trentennio fa negli Stati Uniti da Steven Isham. E’ stata introdotta in Europa da 20 anni ed in Italia da 10 si eseguono interventi con tale metodica: sempre con maggiore interesse da parte dei medici ortopedici. Vorrei sottolineare, avendo ormai un’esperienza decennale di queste metodiche, che è fondamentale applicare il metodo mininvasivo solo dopo aver posto una diagnosi accurata e solo rispettando dei criteri clinici e radiografici specifici. Questo perché non tutte le deformità del piede trovano un corretto trattamento con la chirurgia mininvasiva percutanea. Molti studi scientifici stanno valutando i risultati di questa tecnica che, come tutte le nuove metodiche, non gode di uno storico sicuro dal punto di vista della letteratura scientifica. Quindi è importante sempre anche affidarsi a mani e centri di provata esperienza.”
Quali altre patologie del piede possono essere trattate con questa tecnica chirurgica?
“Oltre l’alluce valgo possono trarne giovamento da questa tecnica chirurgica la correzione delle piccole deformità delle dita quale dito in griffe e dito a martello oppure la correzione di sovraccarichi metatarsali dolorosi”.
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