Dopo l’Escherichia coli, ora spunta un nuovo ceppo di salmonella ultraresistente in Gran Bretagna, Francia e Danimarca. Sulla nuova emergenza sanitaria, il “Journal of Infectious Diseases” ha pubblicato un approfondito resoconto in cui viene spiegato come il batterio si sia sviluppato negli ultimi anni.
Già nel 2002 le autorità sanitarie avevano registrato la presenza di questo nuovo ceppo di salmonella in Africa, ma l’esiguo numero dei casi, non aveva destato alcuna preoccupazione. Tuttavia, nel 2008 i casi sono notevolmente aumentati, salendo a quota 500 e il rischio è quello di un’epidemia.
Come ha spiegato Simon Le Hello dell’Institut Pasteur di Parigi, uno dei ricercatori che sta lavorando su questo ceppo ultaresistente:
speriamo che questo articolo possa alzare il livello di allerta delle autorità sanitarie nazionali e internazionali, in modo che siano prese le misure necessarie per combattere questo ceppo multi-resistente agli antibiotici, evitando che si diffonda come il tipo Typhimurium Dt104, che ha iniziato a circolare negli anni ’90.
Il nuovo ceppo di salmonella, denominato “S. Kentucky”, ha sviluppato una resistenza alla ciprofloxacina, un farmaco antibiotico generalmente impiegato per la cura di infezioni batteriche. In molti, hanno ipotizzato che l’origine del batterio vada ricercata in alcuni allevamenti di polli africani, precisamente in Kenya, Egitto e Tanzania, poiché le autorità sanitarie ne hanno rilevato la presenza in alcuni turisti che provenivano proprio da quei luoghi.
La salmonella, infatti, si trova in alcuni animali e può essere trasmessa attraverso le superfici della cucina, ma può trovarsi anche nelle uova e nella carne cruda o poco cotta. Sfortunatamente, il cibo contaminato non presenta alcuna alterazione percepibile, sia dal punto di vista del colore che del sapore. Quello che possiamo sperare, allora, è che vengano prese le misure necessarie per combattere questo nuovo ceppo ultraresistente il prima possibile.
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