Un gruppo di studiosi dei Laboratori di Ricerca della Fondazione di Ricerca e Cura Giovanni Paolo II di Campobasso, ha approfondito alcuni aspetti ancora poco noti delle piastrine del sangue, che potrebbero rivelarsi di capitale importanza nella prevenzione delle malattie cardiovascolari e nella conoscenza del ruolo che le piastrine possono avere nella diffusione delle metastasi tumorali.
La ricerca, rientra nelll’ambito del Progetto Moli-sani, e ha coinvolto oltre 18 mila residenti del Molise, con lo scopo di indagare le variazioni del numero e delle caratteristiche delle piastrine del sangue. I dati, sono stati pubblicati sulla rivista Haematologica, organo ufficiale dell’European Haematology Association.
Le piastrine, infatti, a distanza di 130 anni dalla loro scoperta ad opera di Giulio Bizzozero, hanno ancora molti segreti da svelare. Sono senza dubbio un elemento fondamentale del nostro sangue, prima di tutto per i processi della coagulazione sanguigna. Hanno, infatti, una duplice responsabilità: fermare l’emorragia ed evitare la formazione di trombi nelle arterie e nelle vene a causa di un’eccessiva coagulazione, con ricadute anche gravi come ictus cerebrale e infarto cardiaco.
Secondo gli studiosi, le piastrine hanno un legame molto stretto con i processi infiammatori del nostro organismo, non è un caso, infatti, che i globuli bianchi tendano ad aumentare proprio quando il numero delle piastrine diminuisce. Senza dimenticare che, lo stato infiammatorio presiede anche alle malattie cardiovascolari. Inoltre, le piastrine differiscono anche in base al sesso. Come spiega Iolanda Santimone, principale autrice dello studio:
Potrebbe essere un fenomeno dovuto all’azione degli ormoni, ma abbiamo potuto notare che questa differenza tra i sessi rimane anche dopo la menopausa, quando gli ormoni diminuiscono notevolmente il loro ruolo nell’organismo. Ci chiediamo se l’organismo femminile si trovi in uno stato infiammatorio cronico superiore a quello maschile, oppure se le variazioni che abbiamo osservato siano dovute ad altri elementi non ancora evidenti. Ci vorranno sicuramente altre ricerche per stabilire cosa ci sia dietro questa differenza.
Dalla ricerca è emersa un’ulteriore differenza, le caratteristiche delle piastrine, infatti, cambiano anche da una regione all’altra del nostro Paese, sebbene i motivi restano da esplorare. Lo studio, dunque, mette in evidenza come la prevenzione e la cura possano essere sempre più mirate anche grazie alla conoscenza delle differenze di genere.