Ogni intervento chirurgico ha i suoi rischi, lo sappiamo, benché oggi la tecnologia ci offra metodiche sempre meno invasive e più sicure. Questo vale anche per quelli che sono definite operazioni chirurgiche di routine, come un’appendicite, o l’impianto di una protesi all’anca. Sappiamo infatti che ogni anno in Italia vengono effettuate più di 70.000 protesizzazioni, il che fa di questa prassi, la più diffusa in chirurgia ortopedica, se non addirittura nella chirurgia. Ma quali i rischi specifici che devono conoscere tutti i pazienti?
Il più rilevante è sicuramente quello dell’infezione periprotesica: la superficie metallica su cui possono depositarsi i batteri non ha la protezione del sistema immunitario. Si manifesta purtroppo nello 0,5-1% della casistica generale, anche dopo una profilassi antibiotica corretta (fondamentale prima di sottoporsi ad un intervento di protesi d’anca). Ad aumentare il rischio ovviamente una disfunzione del sistema immunitario o il diabete mellito. Il vero problema consiste nel rischio di un’infezione batterica anche sul lungo termine, dopo mesi o anni e comporta quasi sempre un nuovo intervento chirurgico: di pulizia o di sostituzione della protesi a seconda dei casi.
Altro rischio comune ad altre prassi operatorie è quello della trombosi venosa, anche se, va detto, è veramente molto basso, laddove si rispettino le linee guida circa la protesizzazione dell’anca: ovvero una terapia con farmaci anticoagulanti prima dell’operazione e l’adozione di calze elastiche o fasciature adeguate dopo. Nell’eventualità, diversi dosaggi di anticoagulanti possono risolvere questa complicanza.
Un movimento brusco o errato nelle prime settimane dopo l’intervento di protesi d’anca può provocare una lussazione della stessa, ovvero della sua fuoriuscita dalla posizione normale. Una manovra fatta da uno specialista (in sedazione, ma senza chirurgia) può risolvere la lussazione dell’anca in questione. Una scarsa tonicità muscolare può facilitare questo problema: del resto, il dolore portato avanti per tempo prima di rivolgersi alla protesizzazione può favorire questa condizione.
[Fonte: ancaeginocchio]