Ancora problemi sul fronte delle cliniche private che si occupano di raccogliere il cordone ombelicale dei nascituri per un eventuale creazione di cellule staminali: l’Antitrust ha infatti bollato come ingannevoli gli spot dei nosocomi non pubblici relativi alle potenzialità di cura dei suddetti cordoni. Sono sei le società attualmente messe sotto indagine.
Parliamo della Future Health Italia, Sorgente, Crylogit Regener, Futura Stem Cells, Cryo Save Italia e Smart Bank, che come riferisce l’Antitrust, “si sono già impegnate a chiarire, nelle loro brochure e in tutte le altre modalità informative, le reali applicazioni terapeutiche delle cellule staminali emopoietiche cordonali” e la numerosità dei trapianti effettuati, distinti nelle due tipologie.
Quando si parla di due tecniche si intendono i trapianti autologhi e quindi scopo del servizio “acquistato” dai genitori che ne chiedono la conservazione, e quelli allogenici, ovvero attraverso campioni messi a disposizione dal Servizio Sanitario Nazionale per mezzo delle banche del sangue . Alle nuove formulazioni già messe in atto da diversi istituti vi sono state aggiunte anche la garanzia della durata della conservazione dei campioni di sangue (circa 15 anni) più veritiera della precedente pari a 20 anni, e quella relativa ai problemi da affrontare per riportare, in caso di necessità, i campioni presso il nostro paese.
Solo attraverso l’esplicazione di tutti questi punti, sostiene l’Antitrust, i genitori hanno la possibilità di scegliere consapevolmente se, come e dove conservare il cordone ombelicale tramite strutture estere. Spiega il presidente Antonio Catricalà:
Con i provvedimenti adottati abbiamo ottenuto dalle aziende la fondamentale chiarezza informativa per un tema che tanto interessa i nostri cittadini. Ora spetta al Parlamento decidere se autorizzare la conservazione dei cordoni anche nel nostro Paese.
Si tratta di un passaggio controverso, perché attualmente la legge vieta la conservazione in Italia, apportando così delle perdite economiche al sistema sanitario ed alla ricerca, senza contare spesso, l’impossibilità del paziente di usufruire di una cura necessaria.
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