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Pacemaker, rischio interferenza da cuffiette Ipod

I pacemaker rischierebbero interferenze da parte delle comunissime e sempre più utilizzate cuffiette degli apparecchi per la riproduzione musicale Ipod.
E’ l’allarme lanciato da una recente ricerca condotta dal direttore del Medical Device Safety Institute presso il Beth Israel Medical Center di Boston, William Maisel, i cui risultati sono stati esposti nel corso di svolgimento delle Sessioni Scientifiche della American Heart Association a New Orleans.

I pacemaker, dispositivi elettrici in grado di stimolare la contrazione del cuore, hanno migliorato, sin dalla loro comparsa nel campo medico, il tenore di vita dei cardiopatici, garantendo il mantenimento delle normali funzioni vitali alle migliaia di pazienti con difficoltà nella gestione della regolare pulsazione del miocardio da parte del tessuto di conduzione cardiaca.


Secondo quanto rilevato dagli studiosi le cuffiette degli Ipod e più in generale dei dispositivi per la riproduzione di brani musicali, come lettori mp3, sarebbero responsabili di pericolose interferenze con pacemaker e defibrillatori, a causa della presenza, nella loro struttura interna, di magneti.
Già qualche tempo fa, i cardiopatici con impianti artificiali erano stati messi in allarme dalla possibilità che i riproduttori musicali fossero nocivi e interferissero con i dispositivi elettrici per il cuore.
Tuttavia, l’Fda si era immediatamente affrettata a rassicurare sull’innocuità degli apparecchi musicali. Il rischio, infatti, a quanto si evince da questo studio, non risiederebbe negli mp3 o negli Ipod ma solo nelle cuffiette auricolari. Quasi tutti gli auricolari, infatti, contengono un elemento chimico con proprietà magnetiche, il neodimio.

La ricerca ha preso in analisi sessanta pazienti con pacemaker, studiando le interazioni del campo magnetico prodotto dai magneti degli auricolari con i dispositivi cardiaci.
Osservando il comportamento dei defibrillatori quando in prossimità del dispositivo si trovavano proprio le cuffiette, i ricercatori hanno notato anomalie nell’attività dei pacemaker, che venivano ad essere ostacolati nel dare il giusto ritmo al cuore.
Per creare interferenze, è sufficiente un campo magnetico di 10 Gauss di intensità. Se si pensa che molti auricolari arrivano a produrne di intensità pari a 200 Gauss, si può ben capire come l’allarme lanciato dagli studiosi non sia affatto ingiustificato.
Per evitare ogni rischio, è bene che le cuffiette si trovino ad almeno tre centimetri di distanza dal petto, avendo cura di non lasciar penzolare gli auricolari attaccati al collo all’altezza del cuore.
[via: Ansa]