Voce maschile profonda? Sarà anche molto sensuale, ma da quello che ci racconta uno studio recentemente pubblicato sulla rivista di settore Plos One , corrisponde nella maggior parte dei casi ad una popolazione di spermatozoi talvolta più esegua della norma. Insomma, potrà essere sinonimo di virilità per credenza popolare, ma scientificamente corrisponde a meno seme eiaculato.
Questo non significa che manchi il testosterone, tutt’altro. A spiegarcelo ci pensano i ricercatori dell’Università Western Australia che raccontano per voce dei coordinatori della ricerca, le dott.sse Leigh Simmons, Marianne Peters and Gillian Rhodes, come sia proprio questo particolare ormone sessuale maschile a causare il danno. Nello specifico, ad alti livelli corrisponde meno sperma.
Lo studio è nato proprio partendo dal preconcetto che una voce maschile profonda fosse considerata più attraente. Esso si è svolto in due fasi: una comprendente cinquantaquattro donne, e l’altra con lo stesso numero di componenti, ma di sesso maschile. Alle donne è stato richiesto di ascoltare la voce degli uomini e stabilire quali fossero le preferite: i risultati hanno ovviamente mostrato una preferenza per le voci maschili più profonde.
Sono stati poi messi sotto analisi gli uomini, di età compresa tra i 18 ed i 42 anni per verificare la quantità di sperma emessa al momento dell’eiaculazione e il numero di spermatozoi all’interno dei campioni. E’ stato rivelato dai dati che sebbene lo stato di salute sessuale rientrasse nei parametri, nei maschi dotati di voce profonda la conta degli spermatozoi era più bassa rispetto agli altri.
Secondo i ricercatori, questi risultati rappresentano una sorta di espressione di compensazione naturale. Ad aspetto migliore e virile corrisponde meno forza “spermatica” e viceversa. Quel che è certo è che a prescindere da ogni possibile calcolo effettuabile, alla fine è uno solo lo spermatozoo in grado di fecondare l’ovulo. I numeri, in questo caso, contano fino ad un certo punto.
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Fonte: Plos One