Uno dei capitoli più chiari dell’azione dei folati sulla salute umana è l’azione preventiva che essi esercitano sui difetti del tubo neurale, l’insieme cioè di cervello e midollo spinale, che si forma nella vita embrionale. Un difetto di questa Importante struttura anatomica significa che la fusione dei sistema nervoso centrale non avviene correttamente e che le due parti che lo compongono rimangono separate in parte o del tutto.
Le conseguenze sono drammatiche: dai danni al cranio all’assenza totale o parziale dei cervello, sino alla ben nota spina bifida che può esser chiusa o aperta, il che implica la fuoriuscita di tessuto nervoso con gravi disabilità per il neonato. Soggetti a rischio sono individui che hanno già avuto un figlio con lo stesso difetto, donne con anemia macrocitica, diabete, epilessia, malattie croniche e alti livelli di omocisteina nel sangue.
I Dtn si instaurano durante l’embriogenesi: anche se la loro causa non può essere imputata alla sola carenza di folati, essi sono importantissimi in tutti i casi in cui vi siano cellule in rapida crescita, a maggior ragione nel primo trimestre di gravidanza. Gli esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità hanno raccomandato un’ azione combinata in tre punti, che illustra Alberto Mantovani, tossicologo dell’Ics:
Come obbiettivo a lungo termine di sanità pubblica, sono state previste campagne di educazione che portino ad una dieta ricca di folati. Poi, l’assunzione di supplementi prima del concepimento e nel primo mese successivo, specie per le donne potenzialmente a rischio. Per prevenire i difetti del tubo neurale nel nascituro occorre avere scorte adeguate di acido folico: le malformazioni si instaurano -purtroppo – molto precocemente.
E chiaro che è del tutto inutile assumere folati in gravidanza avanzata. Infine in molti Paesi allo scopo di raggiungere tutte le donne in età fertile si raccomanda l’uso di alimenti di base, dal pane al cereali, integrati con acido folico.