La sclerosi multipla sta conquistando negli anni un ruolo decisamente negativo, conquistando idealmente il titolo di nuova piaga sociale a livello medico: le statistiche ci indicano infatti come ogni anno, solamente nel nostro paese si ammalino almeno 1800 persone. In questi giorni, a Roma, i maggiori esperti del settore si sono riuniti per fare il punto della situazione. Soprattutto in virtù della ricerca di nuove terapie per combattere la malattia e trovare delle risposte che nell’attesa di una cura risolutiva possano rispondere adeguatamente alle esigenze dei malati.
In Italia viene diagnosticato un nuovo caso ogni quattro ore: nel totale sono 63mila le persone che combattono attualmente contro la sclerosi multipla. I farmaci di prima linea più utilizzati sono l’interferone ed il glatiramer acetato: si tratta di principi attivi in grado di ottenere buoni risultati di contenimento della malattia, anche se una soluzione reale alla patologia sembra essere ancora lontana.
Il fine di questo incontro tra esperti, è quello di verificare quali siano le effettive possibilità terapeutiche affrontabili per rendere la vita dei pazienti (in particolare donne dai 20 ai 40 anni, N.d.R.) il più possibile priva di ostacoli. Negli ultimi anni sono stati molti i traguardi raggiunti dal punto di vista terapeutico, sebbene una cura risolutiva della patologia che porti a una guarigione ancora non sia stata trovata. Attualmente si può modificare il decorso della sclerosi multipla, rallentandone la progressione e limitandone le conseguenze debilitanti.
Commenta Giorgio Foresti, organizzatore della tavola rotonda “Modelli di gestione della sclerosi multipla: una condivisione di esperienze” attualmente in corso e presidente di una nota casa farmaceutica:
Oggi il neurologo ha a disposizione diverse opzioni terapeutiche come il Copaxone per la cura di questa patologia ma per combattere la sclerosi multipla è essenziale un costante confronto scientifico, tra medici esperti in questo settore, e il coinvolgimento del mondo della politica. È necessaria, infatti, una maggiore e proficua collaborazione per fornire risposte sempre più concrete ai pazienti e alla società civile.
Secondo un’indagine della National Multiple Sclerosis Society su 1.200 persone affette da sclerosi multipla circa il 61% dei malati lamenta difficoltà a lavorare, con conseguente impatto negativo sulla situazione economica; il 65% di loro riporta problemi di deambulazione che in un caso su cinque li costringe a cambiare o ad abbandonare la propria professione. Per ciò che concerne l’Italia, l’Associazione italiana sclerosi multipla (Aism) ha rilevato che il costo sociale totale è pari a due miliardi e 400 mila euro annuali, che per le famiglie si traduce in una spesa che gravita attorno ai 32mila euro l’anno, a seconda della gravità del paziente.
Gli esperti sono impegnati nell’analisi dei nuovi modelli di gestione e di assistenza in Italia, confrontandole con le diverse esperienze vissute dai colleghi a livello europeo. L’intento: quello di migliorare sensibilmente sia l’assistenza di tipo perdonale che medica nei confronti dei malati, partendo dalle loro esigenze.
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