La ketamina è conosciuta per essere un farmaco anestetico in grado di agire sul sistema nervoso centrale. E’ soprattutto impiegato in medicina veterinaria, ma non mancano casi di utilizzo anche nella medicina tradizionale. Secondo uno studio condotto da ricercatori australiani, questa sostanza sarebbe in grado di combattere la depressione ed alleviarne i sintomi.
Non sul lungo termine come accade normalmente con i normali farmaci antidepressivi, ma in modo molto più rapido: a partire da pochi minuti fino a qualche ora. Una differenza davvero sensibile rispetto al tempo di azione della farmacologia classica. Non bisogna dimenticare però che si tratta di una sostanza molto pericolosa e che in questo caso è assunta da volontari sotto stretto controllo medico. La dott.ssa Colleen Loo, psichiatra dell’University of New South Wales e del Black Dog Institute australiani, ha dato vita ad uno studio in grado di valutare gli effetti dell’utilizzo della ketamina nell’approccio alla depressione. Ed i risultati sono stati strabilianti, anche se al momento la scienziata ed il suo staff sottolineano che è necessario vederlo come complemento dei normali medicinali e non in sostituzione.
Commenta la dott.ssa Loo:
L’entità del miglioramento che abbiamo osservato in 24 ore è stupefacente rispetto agli attuali trattamenti antidepressivi. L’unico altro trattamento antidepressivo che mostra qualcosa di simile alla ketamina è la terapia elettro-convulsiva, o ECT, il trattamento più efficace provato per la depressione.
La sperimentazione australiana, attualmente ancora in corso, è stata condotta su un gruppo di pazienti (divisi in due gruppi di cui uno placebo, N.d.R.) composto da adulti affetti da depressione grave, necessitanti di terapia ma che non hanno risposto a quella tradizionale. La ketamina è stata somministrata ai pazienti gradualmente attraverso piccole dosi in via endovenosa.
Scientificamente è risaputo che la ketamina agisce su un’area del cervello differente da quella sulla quale agiscono i normali antidepressivi: un fattore che sta aiutando i ricercatori anche a comprendere il funzionamento del cervello umano in caso di depressione. Mentre i farmaci tradizionali agiscono su recettori come la dopamina, la serotonina e la noradrenalina, la ketamina funziona sul sistema del glutammato.
La speranza degli scienziati è quella di rendere possibile l’utilizzo terapeutico di questa sostanza, passando tra i vari studi di approvazione, entro un decennio.
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Fonte: Medical Xpress