Ci avviciniamo alle Olimpiadi di Londra 2012, per questo mi piace cogliere l’occasione per riflettere sull’alimentazione degli sportivi. Cosa mangeranno i nostri campioni per essere sempre in perfetta forma fisica ed avere performance ottimali che speriamo li conducano al podio? L’attività sportiva richiede energie speciali, perché mette sotto sforzo l’organismo, a qualunque livello la si pratichi, sia dilettantistico che professionale.
Penso sempre al nostro corpo come ad una macchina estremamente sofisticata, che necessita del giusto carburante e degli additivi capaci di far funzionare al meglio ogni micro meccanismo: le vitamine, gli acidi grassi, i carboidrati, ecc. E’ chiaro che più la macchina viene usata intensivamente e maggiore è l’attenzione da porre agli ingredienti del carburante, alla giusta alimentazione. Chi fa sport e mira ad un buon rendimento deve essenzialmente raggiungere un peso forma ottimale oltre che il giusto bilanciamento tra massa magra muscolare e grasso corporeo: questo è possibile con un’alimentazione equilibrata che fornisca all’atleta (ma anche a tutte le persone di ogni età) le energie necessaria al fabbisogno quotidiano ed i nutrienti utili allo stato di salute generale. Ha spiegato Alfonso Siani dell’Istituto di scienze dell’alimentazione (Isa) del Cnr di Avellino:
“L’alimentazione di uno sportivo non è molto diversa da quella bilanciata che andrebbe seguita anche da una persona sedentaria. La differenza sostanziale sta nella quantità di calorie necessarie a coprire la maggiore richiesta energetica dovuta al maggiore lavoro muscolare. Un atleta necessita di un apporto energetico tra le 2.000 e le 5.000 calorie al giorno, in base al sesso, all’età e all’intensità e durata dell’attività svolta. Fondamentale è poi l’adeguato apporto di liquidi”.
L’esperto sottolinea infatti come sia fondamentale prevenire la disidratazione, bevendo, idratandosi prima, durante e dopo lo sforzo fisico. Sudare infatti in questa attività significa perdere liquidi e con essi sodio, cloro, potassio e magnesio, fondamentali per numerose funzioni metaboliche (energetiche) tra cui la contrazione dei muscoli. E gli atleti che partecipano a manifestazioni come le Olimpiadi di Londra 2012 sono particolarmente soggetti a queste situazioni. Prosegue Siani:
“Prima della competizione sportiva è importante l’assunzione di carboidrati complessi (pane, pasta, riso, etc.), che vengono metabolizzati più lentamente, rilasciando energia in modo graduale. Nelle discipline di lunga durata (più di 60 min) si deve aumentare il più possibile la concentrazione muscolare ed epatica di zuccheri sotto forma di glicogeno. Per ottenerla è sufficiente accrescere l’apporto quotidiano dal 60 al 70% dell’energia nei tre giorni che precedono la gara e ridurre il dispendio energetico privilegiando allenamenti brevi e di bassa intensità”.
Consumare un’alimentazione varia ed equilibrata ricca anche di vitamine e Sali minerali nelle giuste quantità evitano il ricorso agli integratori che, ribadisce lo specialista, vanno assunti solo se strettamente necessari. Il programma dietetico ovviamente deve basarsi sul tipo di attività sportiva ed estendersi dalla fase preparatoria atletica, alla gara e fino al recupero. Il modello base? Ovviamente la dieta mediterranea. Buone Olimpiadi a tutti.
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Fonte: Almanacco della Scienza del CNR