Il bruciore di stomaco vi attanaglia? Non vi fa dormire o vi colpisce in particolar modo dopo il vostro pasto preferito? Se il sintomo non è episodico, ma caratterizza le vostre giornate già da qualche tempo, è il caso di rivolgersi ad uno specialista per individuare la causa specifica. Lo dico per esperienza: vale la pena di soffrire a vita e rischiare conseguenze onde evitare una gastroscopia? Tra l’altro non sempre necessaria per la diagnosi? Decisamente no, perché una volta trovata la causa si può procedere alla giusta terapia.
Tra le cause più frequenti determinanti la pirosi (così si chiama nel vocabolario medico il bruciore di stomaco) troviamo il reflusso gastroesofageo, l’ernia iatale, e l’ulcera peptica, condizione a cui non bisognerebbe mai arrivare. Qualunque sia la diagnosi e la cura stabilita, o prima ancora di queste, potrà essere tratto molto giovamento seguendo alcune piccole regole circa lo stile di vita. Vediamo quali.
La giusta alimentazione
E’ sconsigliato mangiare troppo e velocemente: uno stomaco pieno spinge lo sfintere esofageo (valvola tra esofago e stomaco) verso l’alto favorendo la fuoriuscita di succhi gastrici; vanno allo stesso modo evitati tutti quegli alimenti che possono provocare acidità (responsabile del bruciore): cibi grassi, latte intero e derivati, salse elaborate, cioccolato, menta, caffè (e bevande contenenti caffeina come la cola), ma anche pomodori, agrumi, cibi piccanti, alcol e tutte le bevande gassate.
Vietata la pennichella
Un errore frequente da evitare è anche quello di andare a dormire subito dopo mangiato, sia che si tratti della pennichella dopo pranzo sia che si tratti del riposo serale dopo cena: anche sdraiarsi sul divano davanti alla televisione ha lo stesso effetto. In questa posizione infatti è più facile che il reflusso acido risalga lo stomaco. Meglio attendere la digestione per andare a dormire e soprattutto evitare gli spuntini notturni. In alcuni casi più intensi in cui l’acidità disturba il sonno, si può provvedere a mettere un rialzo sotto il materasso o il cuscino, facendo in modo che le spalle e la testa stiano leggermente più in alto rispetto allo sfintere: la forza di gravità farà il resto.
Smettere di fumare
Non pensavate mica che una sigaretta facesse bene? Come noto, fumare fa male, non solo ai polmoni ma anche allo stomaco, aumenta la pirosi, soprattutto in chi soffre di reflusso gastroesofageo. Perché? Fumare diminuisce la salivazione, ad esempio e la saliva è una sostanza alcalina che ha una fisiologica proprietà anti acido, oltre al fatto che “lava “ con il suo passaggio le pareti degli organi interessati. Al contempo il fumo aumenta la produzione di acido gastrico e interferisce nel funzionamento della valvola esofagea. Dunque per ridurre il fastidioso sintomo è il caso di smettere di fumare.
Vietati gli alcolici
Al contempo è utile anche smettere di assumere alcolici e superalcolici (aumentano la produzione di acido e rilassano lo sfintere favorendone la risalita nell’esofago). Esistono numerose alternative analcoliche volendo continuare a bere con gusto. Altrimenti cercare di limitarsi nelle quantità è il compromesso più ovvio con se stesso.
Evitare abiti stretti
Comodo è bello, anche e soprattutto nel vestire: vanno abolite le cinture troppo strette, ma soprattutto le pancere e le guaine che stringono lo stomaco e portano il cibo ingerito verso l’alto.
Meditazione ed altre tecniche anti stress
Come noto anche lo stress ha una conseguenza diretta sullo stomaco e sulla pirosi. O meglio, scientificamente esistono opinioni contrastanti sul diretto effetto, ma è evidente che uno stato di stress emotivo induce ad atteggiamenti sbagliati (si fuma, si beve e si mangia di più ad esempio). E’ buona norma dunque cercare di interrompere i ritmi alienanti con attività che possano giovare al relax mentale e fisico: ginnastica, jogging, meditazione, quello che si ritiene sia il migliore anti stress per se stessi.
Farmaci
Alcuni farmaci possono aumentare i sintomi: evitate il fai da te e ad ogni terapia per un qualunque disturbo, fate presente al vostro medico curante (se non ne è già a conoscenza) del vostro bruciore di stomaco. Potrà suggerirvi una protezione gastrica o comunque optare per farmaci antiacidi.
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Fonte: MayoClinic