Il vino rosso non è un anticancro. Sono anni che mi occupo di salute e sento gli esperti dei vari settori medici lamentarsi giustamente per alcuni titoli sensazionalistici sui mass media. Titolare “il vino rosso aiuta a combattere il cancro , è un antitumorale naturale, allunga la vita, ecc” è pericoloso! Si induce il lettore a recepire un messaggio fortemente sbagliato. Figuriamoci se si aggiunge a questo il fatto che per essere efficace contro il tumore, occorre berne 100 bicchieri al giorno: è quello che sta accadendo, di nuovo in queste ore, in commento alla notizia di uno studio internazionale realizzato presso l’Università del Nuovo Galles del Sud e pubblicato sulla rivista Science.
Il lavoro, a firma del biologo australiano David Sinclair, ha evidenziato (in realtà confermato ulteriormente) come il resveratrolo, fenolo presente nella buccia dell’uva, sia un importante antiossidante, probabilmente uno dei più potenti presenti in natura, in grado di attivare alcuni speciali enzimi anti- invecchiamento, gli enzimi sirtuine (SIRT 1):
“Attiva le difese genetiche dell’organismo contro l’invecchiamento e le malattie, rafforza la resistenza allo stress e l’efficienza energetica, ha azione antiinfiammatoria e di fluidificazione del sangue”
La quantità necessaria per un adeguato effetto antitumorale è stata poi confrontata con il vino: per raggiungere un’efficacia ne servirebbero 100 bicchieri al giorno. Ebbene il discorso è piuttosto diverso dal dire che il vino è un antitumorale, non credete?
Di fatto è il contrario: il vino rosso, non contiene solo antiossidanti, ma anche alcol e come tutte le bevande alcoliche è dunque correlato allo sviluppo di tumori. A queste conclusioni sono giunti già da tempo gli esperti dello IARC (International Agency for Research on Cancer), l’agenzia dell’Organizzazione mondiale della sanità che si occupa della promozione e del coordinamento delle ricerche internazionali sulle cause dei tumori nell’uomo, che hanno analizzato a fondo tutte le ricerche scientifiche circa il rapporto tumore/alcol. Non solo, ne bastano 50 grammi al giorno (ovvero circa 3 bicchieri) per aumentare notevolmente il rischio: nelle donne il tumore al seno con queste dosi è praticamente il doppio.
L’obiettivo delle ricerche scientifiche come quelle di Sinclair non è dunque di confermare che il “vino fa bene alla salute”, bensì di analizzare delle sostanze (presenti sì nel vino, ma prima ancora nell’uva) che possano essere efficaci nella cura e prevenzione di alcune malattie. L’obiettivo sarà quello di sintetizzare tali sostanze in modo da poterne assumere le giuste dosi in una capsula di integratore alimentare o in un farmaco, una volta valutate anche le controindicazioni ed i possibili effetti collaterali.
Leggi qui un’intervista a Sinclair al riguardo.
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