Che vergogna. Il Paese in cui le leggi si fanno sul singolo caso. Prima lo stop di Sacconi alle regioni, ora anche Berlusconi che vuole bloccare lo stop dell’alimentazione forzata di Eluana Englaro, deciso dalla legge, tra l’altro, e non da una decisione presa con leggerezza da un cittadino privato, come si vuol far credere con questa assurda quanto ingiustificata strumentalizzazione del caso.
Ci viene da chiederci se il governo non abbia niente di meglio da fare che concentrare il suo interesse esclusivamente su questo caso, quando in Italia ci sono tante persone ammalate di malattie gravi, a cui non viene nemmeno riconosciuto lo status di malati. Dopo il trasferimento nella clinica “La Quiete” di Udine, giudicata da Sacconi, guarda un po’, inadeguata per procedere con la sospensione delle cure, anche il premier Silvio Berlusconi è intervenuto, dopo che la Chiesa aveva gridato all’eutanasia:
Sì, stiamo lavorando per intervenire.
L’idea è quella di bloccare tutto con un decreto d’urgenza, che metterebbe i medici nella condizione di trasgredire i termini della legalità e di essere puniti se procedono. Spiega il legale della famiglia Englaro, avvocato Giuseppe Campeis:
Fino a quando saremo nella legalità non ci fermeremo. Ma il governo, a quanto si apprende in serata da fonti della maggioranza, sta ancora valutando anche l’ipotesi di un decreto d’urgenza per bloccare l’attuazione della sentenza della Corte d’appello che autorizza la sospensione della nutrizione artificiale della donna.Un decreto legge che obbligasse a non interrompere l’alimentazione forzata bloccherebbe tutto perché io non posso far commettere un reato ai medici. Per certi aspetti ci risolverebbe tutte le cose e la procedura a questo punto non potrebbe che essere sospesa.
Il sottosegretario al Welfare, Eugenia Roccella, ha manifestato le proprie riserve sull’idoneità della casa di riposo udinese. L’assessore alla sanità della Regione Friuli Venezia Giulia ha intimato alla casa di cura di non procedere, ma la sospensione proseguirà, fin tanto che “siamo nella legge”, come dichiarato dal legale della famiglia. Comunque andrà a finire, si è scritto un capitolo vergognoso della giustizia italiana, boicottata, calpestata da volontà singole contro un singolo caso, che prima di essere un caso giuridico, è un caso umano, e meriterebbe dignità, rispetto e discrezione.
[Fonte: Ansa]