Osteoporosi ed insufficienza cardiaca? Strettamente collegate, almeno secondo uno studio condotto in Canada dall’Università di Alberta e coordinato dal dott. Sumit Majumdar. La ricerca, pubblicata sulla rivista di settore Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism sottolinea come riuscire ad andare a fondo a questo legame recentemente scoperto possa aprire nuovi approcci terapeutici per entrambe.
Come sottolinea il ricercatore senza mezzi termini:
Il nostro studio dimostra per la prima volta che l’insufficienza cardiaca e l’assottigliamento delle ossa vanno di pari passo. Comprendere il meccanismo tra insufficienza cardiaca e l’osteoporosi potrebbe portare a nuovi trattamenti per entrambe le condizioni.
Il tutto è nato da uno studio di “coorte” (definito anche prospettico, n.d.r) condotto sulla popolazione canadese. In particolare sono finite sotto la lente di ingrandimento 45.509 persone, le quali sono state sottoposte ad un test di densità minerale ossea. Partendo da qui, sono state seguite per ben dieci anni, e sottoposte a check up ciclici. Di tutti i volontari coinvolti, 1.841 di loro hanno subito di recente lo sviluppo di uno stato di scompenso cardiaco.
Alla fine dello studio, tirate le dovute conclusioni sull’andamento della salute dei partecipanti, gli scienziati hanno rilevato come l’insufficienza cardiaca fosse associabile ad un aumento, pari al 30%, delle fratture maggiori registrate. Un dato interessante che è rimasto tale anche dopo aver “passato” i risultati della ricerca attraverso il “setaccio” dei fattori di rischio noti legati all’osteoporosi.
Commenta il ricercatore:
Parte dello screening per l’osteoporosi deve comprendere l’osservazione di una radiografia del torace dei pazienti con scompenso cardiaco. I pazienti con insufficienza cardiaca si sottopongono a molti raggi X e spesso mostrano tra l’altro numerose fratture della colonna vertebrale che automaticamente forniscono un’indicazione di osteoporosi grave e necessità di trattamento.
Lo studio suggerisce quindi, in caso di problemi cardiaci (od ossei) di tenere sotto controllo entrambi gli aspetti della salute, onde verificare che alla presenza di una delle due patologie non corrisponda l’altra.
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Fonte: JCEM