Che un giovane non sia onesto sul proprio consumo di droga c’era da aspettarselo, ma che non lo fossero nemmeno i suoi genitori, è davvero una novità. Un nuovo studio americano mostra infatti che spesso ai ragazzi a cui veniva chiesto se facevano uso di droga, confidandogli che dopo la loro risposta sarebbero stati sottoposti al test e che i risultati sarebbero rimasti riservati, hanno continuato ugualmente a mentire sul loro utilizzo.
Spiega l’autore principale dello studio Dr Virginia Delaney-Black:
Se pensi che sia importante sapere se un ragazzo sta facendo la droga – in particolare di eroina, antidolorifici o cocaina – allora non basarti su ciò che lui ti dice.
Forse alcune persone non si fidano dell’accordo di riservatezza, mentre altre possono pensare che il loro comportamento non interessi a nessuno oppure possono temere ritorsioni, ma fatto sta che
Molti di noi ritengono che questo tipo di informazioni personali debbano rimanere private, e che non c’è bisogno di raccontare agli altri qual è la verità.
Per questo studio, i ricercatori hanno intervistato più di 200 ragazzi e 200 operatori sanitari, di cui l’80% erano madri, sul loro uso di droga e quindi hanno analizzato i capelli per almeno una sostanza stupefacente. I partecipanti erano neri e poveri dell’area urbana di una metropoli.
I risultati dello studio, riportati sulla rivista Pediatrics, hanno mostrato che nessuno dei ragazzi aveva ammesso di aver fatto uso di antidolorifici oppiacei come l’eroina, ma i test dei capelli hanno dimostrato che quasi il 7% lo aveva fatto. Tra i genitori, il 3% ha ammesso l’uso di oppiacei, mentre gli esami hanno rivelato l’utilizzo da parte del 7%. Circa l’1% degli adolescenti segnalati hanno consumato di recente la cocaina, mentre il test ha rivelato che il numero reale era di circa un terzo. L’analisi dei capelli ha dimostrato che il 28% dei genitori ha usato la cocaina, ma solo circa il 6% lo ha ammesso.
E’ possibile che i test sui capelli indicassero l’uso di droghe quando una persona era in realtà solo vicina alle persone che hanno usato droghe, come ammette la stessa dottoressa, ma in sostanza, ciò che i ragazzi e i genitori hanno detto sul loro uso di droga è stato “molto fuorviante”. I genitori hanno anche la tendenza a sottostimare l’abuso di sostanze stupefacenti, portando i ricercatori a concludere che gli operatori sanitari dovrebbero basarsi su altri metodi, come i test diretti al posto dell’auto-valutazione, non solo sugli adolescenti a rischio, ma anche sui loro stessi genitori.
[Fonte: Health24]