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L’insonnia del nuovo secolo è colpa dei social network

Gli italiani dormono sempre di meno. Stress? Troppo lavoro? Troppi impegni? Forse, ma il motivo più recente sembrano i social network. Uno studio effettuato dai ricercatori dell’Ospedale Le Molinette di Torino, coordinati da Alessandro Cicolin, responsabile del centro di riferimento regionale del Piemonte per la Medicina del Sonno, hanno scoperto che gli adulti italiani dormono in media circa un’ora in meno rispetto a 15 anni fa, ed i più giovani invece un’ora e mezza.

Come dicevamo, non si può affibiare la colpa solo ad internet, ma da quando i social network sono entrati prepotentemente a far parte della nostra vita, è stata registrata un’accelerazione dell’insonnia. Una condizione che, se per molti può sembrare poco preoccupante, in altre persone, specie negli adolescenti, può diventare una patologia grave che li porta fuori dalla realtà.

A spiegarlo è un team del Capio Nightingale Hospital di Londra, il quale ha preso in cura molti ragazzini tra i 12 e i 14 anni, constatando una vera e propria dipendenza da internet, i cui sintomi principali sono proprio legati al sonno. Ma non sono solo Facebook & C. a provocare questa situazione. Sono infatti i cellulari, gli aggeggi elettronici in generale, e persino le lucine LED dei televisori a disturbare il sonno ed interferire con il normale ritmo giorno/notte che il corpo autoregola.

Il sonno indispensabile, quello al quale non si può rinunciare è di circa tre/quattro ore, quello della cosiddetta fase Rem. Senza il sonno ”essenziale” il rischio di crollo è altissimo e a breve scadenza. A partire dal dopoguerra c’è stata una progressiva riduzione del sonno notturno. L’uomo dopo avere colonizzato lo spazio geografico ha così cominciato a colonizzare lo spazio temporale, togliendo ore al sonno per riempirlo di attività ludiche e ricreative.

ha spiegato Cicolin, il quale ha attribuito l’accelerazione degli ultimi anni ad

un’abitudine che trova la complicità dei genitori. La sensazione è che i ragazzi siamo più al sicuro fra le quattro mura della propria stanza piuttosto che fuori, anche se non c’è alcuna certezza sui contatti che i ragazzi avranno in rete.

La carenza di sonno poi può comportare diversi effetti, tra cui la cattiva qualità del poco sonno rimanente, carenza di attenzione durante il giorno, fino a conseguenze più gravi, più avanti con l’età, come alcune patologie cardiovascolari. Secondo uno studio dell’Università di Montreal le persone che soffrono di insonnia hanno una pressione più alta, tanto da rendere necessario una sorta di “allenamento” al sonno, in una vera e propria terapia.

[Fonte: Ansa]