E’ insediato da soli due giorni e già l’aria di cambiamento nel Governo statunitense si fa sentire. Tra le tante rivoluzioni nella mente del quarantaquattresimo presidente americano c’è anche quella della sanità. Infatti non era accettabile che nella terra delle opportunità e della libertà, un indigente non avesse la possibilità di farsi curare perché non coperto da un’assicurazione sanitaria.
Per questo Obama ha dichiarato di voler riformare il sistema sanitario, instituendo un team di esperti internazionali per ispirarsi ai sistemi che nelle altre nazioni funzionano meglio di quello americano. Tra questi 10 super-esperti compare anche l’italiano Gino Gumirato, direttore generale uscente dell’Asl 8 di Cagliari, che porterà la sua esperienza nel Ministero della Sanità e dei servizi umani (il nostro Welfare), a capo del quale è stato posto Tom Daschle, senatore democratico.
L’idea è di aumentare la spesa pubblica in questa direzione, tagliando gli sprechi. Per questo verranno stanziati 15 miliardi in più rispetto a quelli spesi in questo momento (che sono 50), per permettere anche ai non abbienti di poter usufruire di cure mediche adeguate. Fino a questo momento infatti circa il 16% del Pil americano veniva destinato alle strutture pubbliche, molto poco dato che si finiva spesso con l’impossibilità di curare i disoccupati o coloro che lavoravano in una piccola impresa che non concedeva grosse assicurazioni. Con la nuova riforma invece tutte le aziende, ad eccezione di quelle piccole, saranno costrette a garantire una copertura assicurativa molto superiore a quella attuale anche per i dipendenti più in basso nella scala gerarchica, mentre gli impiegati nelle piccole aziende potranno godere delle agevolazioni pubbliche per ottenere tutte le cure di cui hanno bisogno.
In questo modo, stimano dal Governo, saranno 34 milioni gli americani che beneficeranno di questa novità (la metà degli attuali senza copertura sanitaria), in linea con le promesse elettorali di Obama, il quale non ha aspettato nemmeno un secondo per metterle in pratica. L’altro impegno sarà verso la tecnologia. Verranno infatti finanziate le ricerche scientifiche in modo da fornire alle strutture sanitarie delle tecnologie che permetteranno di avere una miglior qualità dell’assistenza.
[Fonte: Adnkronos]