Sei una donna e stai per sposarti? Pensaci bene. Come se già tutte quante noi non ne fossimo a conoscenza, uno studio americano dell’Università del Michigan avverte infatti che per le donne che decidono di convolare a nozze aumenta il carico di lavoro domestico. Dati federali alla mano, gli studiosi statunitensi stimano l’aumento in sette ore, mentre gli uomini ammogliati, rispetto a quelli che vivono da soli, lavorano un’ora in meno.
Ma, se può consolarci, sembra proprio che gli uomini non siano in malafede quando affidano tutta la fatica domestica alle donne: molti di loro sarebbero convinti infatti che tutte noi siamo irrimediabilmente affette da quella che potremmo definire la Sindrome di cenerentola, per cui sarebbe un autentico piacere e, addirittura un privilegio, passare le giornate a pulire i pavimenti, lavare i vestiti, stirare, cucinare, cambiare pannolini, preparare pappine, nella serafica attesa che alla sera l’arrivo del nostro principe trasformi la casa in un castello (che noi abbiamo provveduto a pulire).
Tutto questo senza tenere conto che molte di noi sono impegnate anche con il lavoro (retribuito, almeno quello) fuori di casa. Quindi se sommiamo tutte le ore reali di lavoro che a noi donne tocca svolgere quotidianamente credo arriveremmo davvero a un numero impressionante. Ma, aldilà della facile ironia sugli uomini, a onor del vero ci tocca dire che anche loro si impegnano in casa, molto più che nel passato quando la sera tornando a casa si limitavano ad adagiarsi in poltrona. Anche se, ahinoi, le donne continuano ad essere il pilastro della casa e il loro carico di lavoro domestico non è neppure paragonabile al nostro, compagni e mariti sono oggi più disponibili, soprattutto nella cura dei figli: un uomo che ha tre figli contribuisce con le sue 10 ore di lavoro settimanale, pochine confrontate con le 28 della consorte. Però…magari col tempo si potrà fare di meglio.