Le recenti vicende di malasanità hanno riacceso il dibattito sulla percezione degli italiani sul proprio Sistema Sanitario Nazionale. E’ infatti inutile fare di tutta l’erba un fascio. Se per errori di valutazione, farmaci sbagliati o problemi strutturali ci fosse qualche caso della cosiddetta “malasanità”, non sarebbe una cosa saggia tacciare l’intero sistema di inefficienza. Come in tutti i campi ci sono le eccellenze e le carenze. Per questo la Anaao Assomed (Associazione Medici Dirigenti) ha voluto capire da vicino cosa gli italiani pensano del proprio Sistema Sanitario Locale, per capire dove agire e chi invece premiare.
Il campione nazionale, che prevedeva l’intervista a persone con più di 25 anni di età, ha dato un esito positivo per quanto riguarda il Nord. Gli ospedali settentrionali infatti sono risultati i più soddisfacenti, hanno cioè raccolto il consenso del 66% degli intervistati. Male al Centro, in cui meno della metà (il 46%) li apprezza, mentre peggio ancora al Sud, in cui solo il 41% è contento del suo sistema sanitario.
Suddividendo in categorie d’età vediamo come sono gli anziani, forse perché maggiormente a contatto con le strutture ospedaliere, a spostare l’ago della bilancia. Ben il 74% degli over 55 sono contenti al Nord, mentre il dato si ribalta pericolosamente al Sud con il 77% di insoddisfatti. Nelle regioni centrali si rimane sempre a metà strada, con una lieve inflessione nell’ultimo periodo a causa dei casi della “Sanitopoli” abruzzese.
Secondo le risposte fornite pare che il malcontento derivi più che altro dalla differenza enorme che c’è tra i costi e i benefici. Secondo la maggior parte dei cittadini del Sud infatti l’esborso per un’operazione medica è troppo elevato rispetto al servizio che si riceve effettivamente. Ma il dato non scontenta soltanto i cittadini meridionali, perché pare essere molto presente anche nel malcontento del Nord. La differenza sostanziale tra Nord e Sud resta comunque strutturale. Infine, nella lotta tra cliniche pubbliche e private, vince ancora la pubblica, 70% contro il 30%. La motivazione è che i medici pubblici sono ugualmente preparati di quelli privati, e quindi sarebbe inutile pagare tanto per una prestazione che si può ottenere solo con il ticket.
[Fonte: vitadidonna.it]