Ha fatto molto scalpore la vicenda del Ministro francese Rachida Dati, tornata al lavoro appena 5 giorni dopo aver partorito. Per questo il suo nome ha fatto il giro del mondo, associato alla parola super-mamma. In realtà, nonostante la grande forza, fisica e di volontà, che la Dati ha dimostrato, secondo i medici non ha nulla di super.
Tornare al lavoro poco dopo aver partorito si può, basta che lo si fa con le dovute cautele. Prima di tutto, non bisogna fare dello sforzo fisico e tenere sotto controllo costantemente la zona interessata, specialmente dopo un parto cesareo. In condizioni normali, in cui cioè la partoriente gode di buona salute, secondo Giorgio Vittori, presidente della Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo), si può tornare a lavorare anche dopo pochi giorni, la media si aggira intorno agli 8. L’importante è proteggere la cicatrice, in quanto c’è bisogno di almeno un mese perché essa sia guarita completamente. Ma è molto importante anche non trascurare il neonato.
Se è fondamentale garantire la buona salute alla madre, è importante che anche il figlio sia assistito, se possibile, anche di più. Molto importante secondo Claudio Fabris, presidente della Società neonatologi italiani (Sin), allattare al seno il nascituro:
Questo ha mille effetti benefici: sull’apparato gastrointestinale, sullo sviluppo neurocomportamentale, sulla prevenzione delle allergie e di tante altre malattie. Non solo. L’allattamento naturale permette di stabilire un buon rapporto madre-figlio. Se una donna ha la fortuna di avere il latte, è giusto che offra al figlio questa opportunità di salute, anche se non bisogna drammatizzare se il latte non c’è.
Va bene l’amore per il lavoro, ma quello per un figlio non deve trovare rivali. Per questo bisogna sempre tenere a mente che oltre a giocarci, con un bambino è molto importante curare l’alimentazione, per garantire che cresca sano e forte. Forse è meglio essere una buona mamma che una super-mamma.
[Fonte: Adnkronos]