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Farfalle pericolose per la pelle

Che le farfalle possano costituire un’insi­dia per la pelle è nozione quantomeno curiosa: cu­riosa ma vera. Non tanto per quanto concerne gli esemplari adulti: tra i variopinti lepidotteri delle nostre regioni, solo la ti­gnola, coi suoi peli irritanti trasportati dal vento, può provocare una dermatite intensamente pruriginosa. Sono piuttosto i bruchi delle farfalle, su tutte quello della processionaria, a causare più comunemente problemi: quest’ultima deve il suo nome al modo di disporsi dei bruchi (in fila indiana, come in una pro­cessione) durante il loro cammino fuori dal nido.

Il contatto con la processionaria, in particolare con i suoi peli uncinati urticanti trasportati dal vento, causa la comparsa di numerose papule arrossate prurigi­nose: basta sostare sotto un albero (in genere una quercia o un pino) per avvertire gli effetti dei suoi piccoli aculei su testa, collo e dorso. Ancor più acuta è la sintomatologia quando il bruco striscia diretta­mente sulla pelle: in questo caso è possibile rico­struire il suo “percorso” sotto forma di tanti piccoli puntini pruriginosi allineati.

Conseguenze più serie si hanno in caso di contatto con l’occhio, le mucose, le vie respiratorie e digestive. Che fare in questo caso? Innanzitutto rimuovete gli aculei applicando sulla parte un nastro adesivo, che poi allontanerete len­tamente: ripetete l’operazione, se necessario. Prov­vedete, anche in questo caso, ad applicare impacchi di acqua ghiacciata sino a che il fastidio e l’irritazione non si sono attenuati. In seguito, appli­cate un blando preparato cortisonico. In caso di per­sistenza della sintomatologia, consultate un dermatologo.