La scintigrafia tiroidea è una tecnica diagnostica di medicina nucleare che permette di individuare diverse patologie a carico della tiroide. Per effettuare la diagnosi attraverso scintigrafica, il paziente dovrà assumere per via orale o endovenosa basse dosi di un farmaco radiattivo. Dopo una fase di attesa, utile perché il farmaco si diffonda in modo adeguato, verranno acquisite le immagini attraverso un apposito macchinario (gamma-camera). La tecnica è utilizzata per accertare la presenza, l’entità o le cause di malattie come ipotiroidismo, noduli, gozzo, tiroiditi, neoplasie o per effettuare follow-up a seguito di operazioni chirurgiche.
Scintigrafia tiroidea, come si esegue, è dolorosa?
La scintigrafia della tiroide è una tecnica relativamente rapida e indolore. Prima di procedere, lo specialista effettuerà alcuni esami preliminari per assicurarsi che il paziente non presenti ipersensibilità ai farmaci utilizzati, allergie e che non si trovi in condizioni cliniche precarie o comunque incompatibili con il metodo. Se non vi saranno ostacoli, si potrà procedere senza particolari rischi.
Durante la prima fase il paziente dovrà assumere un radiofarmaco: il tecnezio 99 somministrato per via endovenosa oppure lo iodio 131 assunto per bocca. Prima di procedere con la fase successiva, dovrà trascorrere un periodo di tempo più o meno lungo a seconda del farmaco utilizzato (un massimo di 30 minuti per il tecnezio99 fino a tre giorni per lo iodio131). Dopo tale periodo il paziente verrà sottoposto a scansione attraverso una macchina tomografica gamma, che permette di captare le radiazioni e acquisire immagini dell’intera ghiandola tiroidea. Il processo di scansione dura tra i 5 e i 10 minuti. L’ultima fase coincide con l’interpretazione delle immagini acquisite da parte del medico nucleare.
Scintigrafia tiroidea: bisogna stare a digiuno?
Se il paziente deve essere sottoposto a scintigrafia tiroidea con il farmaco da assumere per via orale iodio 131 è necessario un digiuno di circa otto ore prima dell’assunzione della capsula. Inoltre prima di procedere è opportuno evitare per alcuni giorni alimenti, prodotti per la cura del corpo e farmaci che possano interferire con la funzionalità tiroidea o alterare i risultati dell’esame. Prodotti contenenti iodio come particolari dentifrici, sale iodiato, alcune lavande vaginali e alcuni disinfettanti sono controindicati. Sarà cura del medico nucleare indicare al paziente tutti gli accorgimenti da seguire al fine di ottenere una diagnosi accurata.
Scintigrafia tiroidea, effetti collaterali dello iodio131 e del tc99
Sia nel caso in cui venga assunto lo iodio 131, sia quando viene somministrato il tecnezio 99, la scintigrafia della tiroide è a tutti gli effetti una tecnica semplice che non comportano rischi particolari per il paziente. Le dosi di radiofarmaco utilizzate ai fini diagnostici sono infatti molto basse e non presentano effetti collaterali significativi. La tecnica è generalmente controindicata durante la gravidanza (accertata o presunta) o comunque motivo di grande preoccupazione per le madri e di frequente anche per lo specialista. Il rischio è che le radiazioni ionizzanti possano avere effetti nocivi sul feto e causare malformazioni. In realtà, stando alle statistiche, tali radiazioni diverrebbero pericolose solo in quantità nettamente superiori a quelle a cui viene sottoposta la paziente durante l’esame. Sarà il medico nucleare a valutare caso per caso se procedero o avvalersi di metodi alternativi.
In fase di allattamento, alcune sostanze nocive presenti nei radiofarmaci potrebbero contaminare il latte. In taluni casi sarà dunque necessario rimandare l’esame oppure interrompere l’allattamento in modo definitivo o per un determinato periodo di tempo.
E’ possibile sottoporre a scintigrafia anche i bambini senza maggiori rischi. Naturalmente il radiofarmaco verrà utilizzato in quantità moderata, tenendo in considerazione l’età e il peso corporeo del bambino.
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