Il kamut è un cereale molto antico, veniva, infatti, già coltivato dagli egiziani più di 5 mila anni fa. Nonostante la sua diffusione sia cominciata negli anni Settanta, è ancora poco noto. Il suo aspetto rivela la stretta parentela con il grano, dal quale si differenzia per i chicchi più grandi. E’ considerato tra i cereali più completi dal punto di vista nutrizionale ed è una miniera di sali minerali.
Il kamut è in grado di dare un apporto energetico molto maggiore rispetto agli altri cereali ed è ricco di minerali quali calcio, ferro, magnesio, fosforo, potassio, rame, zinco, sodio e selenio. Sono presenti anche alcune vitamine del gruppo B, come tiamina, riboflavina e vitamina B6, la vitamina E e molti aminoacidi con una concentrazione di molto superiore a quella del grano tradizionale.
Il kamut è particolarmente indicato per chi soffre di intolleranza al grano, anche perché, essendo una pianta di costituzione molto robusta e in grado di sopportare le avversità climatiche, viene coltivato esclusivamente attraverso la coltura biologica ed è in grado di produrre buoni raccolti senza l’uso di pericolosi pesticidi o fertilizzanti chimici. Non è indicato, invece, per chi è celiaco, poiché al pari del grano, contiene glutine, sebbene in percentuale minore.
Questo cereale è molto apprezzato per le sue proprietà nutritive e la sua digeribilità. E’ facile da assimilare, non crea fermentazioni, ed è ricchissimo di selenio, un antiossidante importantissimo, in grado di aumentare le difese immunitarie e di proteggere le cellule e le membrane cellulari dall’azione dei radicali liberi, che, come abbiamo detto tante volte, sono i maggiori responsabili dell’invecchiamento precoce, nonché alla base di svariate patologie.
Il kamut può essere consumato sotto forma di pasta o pane, ma è ideale anche lessato per preparare ottime zuppe. Nei negozi biologici, inoltre, è possibile comprare la farina di kamut o trovare alimenti a base di kamut come grissini, biscotti, merendine.