La fitoterapia, cioè l’insieme delle conoscenze che permettono di impiegare i diversi vegetali a scopo terapeutico, è antica quanto l’uomo. Nelle tavolette di argilla della cultura assiro-babilonese e nei geroglifici della antica civiltà egizia si ritrovano con abbondanza di citazioni tracce dell’utilizzo delle Piante a scopo terapeutico e veri e propri trattati sull’impiego delle piante medicinali. Le conoscenze scientifiche erano patrimonio esclusivo dei sacerdoti, e la fitoterapia non faceva certo eccezione.
La Bibbia è costellata di riferimenti alle proprietà terapeutiche dei vegetali. Il salmo 51 “miserere mei, Deus”, ad esempio, recita al versetto 9: «Lavami con l’issopo e sarò purificato…». I greci Aristotele e Ippocrate, come tutti i grandi filosofi, medici e matematici del tempo, promossero e favorirono nelle loro Scuole lo studio della botanica. Nell’ambito della civiltà romana sorsero veri e propri geni, come Dioscoride e Galero, i cui scritti determinarono per secoli (e, per certi versi, limitarono) gli sviluppi dell’arte del curare.
Durante il Medioevo furono i monaci a perpetuare la tradizione fitoterapica, anche perché spesso la regola conventuale imponeva la cura e l’assistenza agli ammalati. I monasteri diventarono dei veri e propri centri di cultura medica e di ricerca scientifica e anche la fitoterapia ne trasse vantaggio.
L’utilizzo delle piante medicinali è passato da una fase empirica e “popolare”, tuttora largamente diffusa, ad una fase in cui predominano la ricerca e la sperimentazione scientifica. L’opportunità di isolare i principi attivi più importanti delle piante ha fatto balenare la possibilità di trasformare in farmaci di sintesi l’enorme ricchezza fitoterapica presente in natura. Numerose esperienze hanno confermato che responsabile dell’efficacia terapeutica della pianta medicinale non è il “principio attivo“, bensì un insieme di sostanze (conosciute e sconosciute) che, in sinergia tra loro, concorrono al raggiungimento del miglior risultato terapeutico.
Questo insieme è definito come fitocomplesso e tutte le più moderne preparazioni fitoterapiche che oggi abbiamo a disposizione contengono questo prezioso aggregato. Oltre al decotto e all’infuso — classiche e conosciute modalità con cui, nell’ambito domestico, si estraggono dalle piante medicinali i principi terapeutici — l’odierna fitoterapia mette a disposizione anche altre preparazioni: gli oli essenziali, le tinture madri e i macerati gliceridi, o gemmoderivati costituiscono un campo di ricerca e di sperimentazione terapeutica quanto mai interessante e ricco di risvolti positivi.