Approda in Italia un nuovo farmaco per curare l’artrite reumatoide, il Tocilizumab. Si tratta di un composto biologico che va ad agire sul recettore dell’interleuchina-6 (IL-6), proteina ritenuta responsabile del processo infiammatorio.
Soddisfatto Gianfranco Ferraccioli, Professore Ordinario di Reumatologia e Direttore del Dipartimento di Reumatologia all’Università Cattolica di Roma, che ha così commentato l’ingresso anche nel nostro Paese del nuovo farmaco, la cui efficacia è stata testata su un campione di 4.400 pazienti:
Le ultime ricerche scientifiche hanno permesso di affiancare ai farmaci esistenti dei nuovi anticorpi monoclonali in grado di colpire differenti bersagli molecolari.
Recenti studi hanno dimostrato che bloccare l’interleuchina-6 contribuisce a controllare l’infiammazione e a portare il paziente alla remissione.
Tocilizumab riduce il danno erosivo articolare e attenua gli effetti sistemici della malattia come la fatica e l’anemia, migliorando notevolmente la qualità di vita dei pazienti.
L’artrite reumatoide è una malattia fortemente invalidante. Colpisce, infiammandole, le articolazioni, compromettendone la funzionalità e causando spiacevoli conseguenze come dolore, rigidità, gonfiore e deformazioni. L’estremo decorso è l’invalidità. In Italia ne soffrono circa 300.000 persone, 20 milioni i casi nel mondo.
Una malattia definita sociale proprio perché compromette le azioni di tutti i giorni: anche salire le scale, cucinare o guidare diventano un problema.
E di artrite reumatoide si è parlato e si continuerà a parlare fino al 19 giugno prossimo, nell’ambito del Congresso europeo di reumatologia, Eular, in corso a Roma. I dati diffusi dagli esperti durante i lavori sono poco incoraggianti: il 10% dei pazienti già nei primi due anni della malattia sviluppa un’invalidità grave. A distanza di dieci anni più del 50% non è più in grado di svolgere il suo lavoro e non è più autosufficiente. Pazienti che accoglieranno dunque con speranza ed ottimismo l’introduzione in Italia del Tocilizumab, in grado di migliorare la qualità della vita degli ammalati, potenziando l’efficacia del trattamento.
[Fonte: Ultimenotizie.tv]