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Champix, smentiti effetti collaterali psichiatrici

Sono stati smentiti gli effetti collaterali psichiatrici collegati al Champix, uno dei più noti medicinali (in commercio anche in Italia, N.d.R.) utilizzati per smettere di fumare. La vareniclina è stata dal suo arrivo nelle farmacie sotto l’occhio del ciclone: vediamo cosa dice la comunità scientifica in merito.

Per anni infatti, nonostante una certa efficacia del Champix nell’aiutare le persone a smettere di fumare, il medicinale è stato per lo più conosciuto per quelli che sembravano essere gli effetti collaterali che accompagnavano il suo utilizzo: infarto, manie suicide e depressione. Se per ciò che concerne la prima patologia a livello medico non vi è stata la possibilità di smentire il lieve incremento di rischio per coloro che soffrono di malattie cardiache pregresse, per ciò che concerne le reazioni psichiatriche dei pazienti all’assunzione, è intervenuta l’Università di Edimburgo a dire la sua. E lo ha fatto attraverso un trial scientifico dedicato al farmaco, richiedendo in base ai suoi risultati che la FDA riveda la sua posizione sullo stesso  e quindi la cancellazione di depressione e manie suicide dagli effetti collaterali.

Il campione sul quale lo studio, pubblicato sulla rivista di settore The Lancet – Respiratory Medicine, ha lavorato è molto ampio: parliamo di 164.766 pazienti che hanno utilizzato per smettere di fumare il Champix ed altri farmaci correlati in un periodo che andava dal 1 gennaio 2007 al 30 giugno 2012. Dai dati raccolti non sono emerse prove di correlazione tra depressione, manie suicide e l’uso di questo farmaco. Commentano i ricercatori:

Sulla base della nostra estensiva analisi, crediamo che sia fortemente improbabile che la vareniclina abbia degli effetti collaterali sulla salute cardiaca e mentale. Istituzioni come la FDA statunitense dovrebbero rivedere le loro indicazioni di sicurezza in base al medicinale: non farlo rischia di limitare l’accesso ad un aiuto efficace per smettere di fumare.

Uno studio interessante, al quale dovrebbero entro il 2015 seguirne di più approfonditi sul tema da parte delle case farmaceutiche coinvolte.

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