Prevenire l‘ictus e la trombosi venosa profonda potrebbe essere più facile da ora in poi. E’ infatti ufficiale: l’Agenzia italiana del farmaco ha approvato la commercializzazione del rivaroxaban, un anticoagulante orale come terapia per queste due patologie.
Secondo ciò che è possibile leggere in merito sulla Gazzetta ufficiale il farmaco potrà essere prescritto, secondo piano terapeutico per i seguenti motivi:
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Prevenzione dell’ictus e dell’embolia sistemica nei pazienti adulti affetti da fibrillazione atriale non valvolare con uno o più fattori di rischio, come insufficienza cardiaca congestizia, ipertensione, eta’ ≥ 75 anni, diabete mellito, pregresso ictus o attacco ischemico transitorio;
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Trattamento della trombosi venosa profonda (TVP) e prevenzione della TVP recidivante e dell’embolia polmonare (EP) dopo TVP acuta nell’adulto.
La decisione italiana arriva dopo il primo via libera della Comunità europea. Parliamo di un farmaco già esistente in commercio, ma non prescrivibile per le due patologie citate sopra. E’ stato necessario uno studio a doppio ceco condotto a livello mondiale per convincere gli esperti dell’utilità del rivaroxaban. Nel corso della sperimentazione sono stati usati come campione di riferimento oltre 14 mila pazienti affetti da ictus e trombosi venosa profonda. I risultati, pubblicati sulla rivista di settore New England Journal of Medicine nel settembre del 2011 hanno mostrato l’efficacia di questo medicinale. E’ stata quindi solo una questione di tempo e priorità l’approvazione prima da parte dell’Europa e poi dall’Italia della molecola.
Il rivaroxaban è un farmaco efficace nel combattere la fibrillazione atriale. Secondo recenti ricerche, coloro che soffrono di questa malattia cardiaca hanno possibilità di sviluppare l’ictus almeno cinque volte più alte rispetto alle persone sane, senza contare che una frequenza cardiaca non regolare può causare la formazione di trombi che raggiungendo il cervello possono ovviamente essere causa di ischemia.
Questo medicinale consente di evitare il più possibile la formazione di questi coaguli di sangue e prevenire le spiacevoli conseguenze, talvolta mortali, che sia la trombosi venosa profonda, sia l’ictus possono causare: disabilità, declino cognitivo, embolie polmonari.
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