In Italia 8 milioni di persone sono affette da disturbi dell’udito. Un dato allarmante che corrisponde oggettivamente anche a difficoltà di comunicazione interpersonale. Purtroppo c’è ancora troppa poca informazione riguardo ai deficit uditivi, alla sordità e alle possibilità di prevenzione e di cura. E’ su questo assunto, che ogni anno si sviluppa a cura dell’AIRS Onlus (Associazione Italiana per la Ricerca sulla Sordità) e con l’Altro patronato della Presidenza della Repubblica, la Giornata Nazionale per la lotta alla Sordità, il 29 Novembre.
A tracciare la strada, un’intera settimana di eventi ad hoc, a partire dal 24 di questo mese e fino al 30. In circa 250 ospedali italiani verranno effettuate visite gratuite dell‘udito, realizzati incontri informativi e conferenze stampa, proprio per cercare di ovviare a queste carenze informative. Soprattutto, si cercherà di offrire suggerimenti pratici su cosa fare in caso di deficit o difficoltà dell’udito, a quali specialisti rivolgersi, ma soprattutto quando e perché. Ha spiegato il professor Giancarlo Cianfrone, presidente dell’Airs:
“Per la campagna informativa di quest’anno siamo partiti dai dati raccolti con Giornata Airs 2010, dalla quale è emerso che solo il 15% del campione delle persone che si sono sottoposte all’esame gratuito dell’udito ritiene di avere una buona conoscenza del problema sordità, mentre il 51% pensa di avere una preparazione sufficiente e ben il 34% inadeguata”.
I deficit di udito e la sordità sono particolarmente preoccupanti tra i bambini, a partire dalla primissima infanzia, in quanto, come immaginate, possono precludere un adeguato sviluppo psicosociale legato alla comunicazione. Ma dai dati emersi risulta anche che un italiano su 6 ha un difetto dell’udito tale da creare problemi nella vita quotidiana ed 1 su 10 ha una perdita uditiva per la quale sarebbe raccomandabile un apparecchio acustico. Il problema poi si fa incisivo negli anziani, che tendono così ad isolarsi e ad essere isolati da chi, scambia la sordità, data la difficoltà di comunicazione e dunque comprensione, per un principio di demenza, un deficit cognitivo o comunque di un disturbo legato all’età. Nulla di più sbagliato, perché se è vero che l’età media si è notevolmente allungata, è altrettanto certo che occorre vivere gli anni in più nel modo migliore possibile, magari anche con un apparecchio acustico. Per la lista degli ospedali che partecipano all’iniziativa basta collegarsi al sito dell’associazione o chiamare il numero verde 800-066763.
[Fonte: Airs; Foto Credit: Thinkstock]