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Vademecum sui colluttori: per una bocca fresca e sana

La conferma arriva dall’autorevole Organizzazione Mondiale della Sanità: la salute orale è parte integrante del nostro benessere ed è essenziale per il mantenimento dello stesso. Molte delle patologie della bocca, infatti, oltre ad avere un grosso impatto sulla vita di ognuno di noi, sembrano possedere strette correlazioni con malattie sistemiche quali il diabete e i disturbi cardiovascolari. E non è un caso che il consumo di prodotti per l’igiene orale, collutori in testa, sia in costante aumento.

 Infatti, nei Paesi occidentali la spesa per questi prodotti supera del 9% quella affrontata per l’acquisto di normali dentifrici e spazzolini. Ma, a fronte di un così massiccio utilizzo dei collutori, viene spontaneo chiedersi se ci siano davvero garanzie sulla loro qualità ed efficacia. Per saperne di più abbiamo seguito i suggerimenti proposti dalle Linee Guida Italiane sull’utilizzo dei Collutori per la salute orale (Italian Mouthwash Guidelines o IMG), frutto di oltre un anno di lavoro congiunto da parte di AIDI (Associazione Igienisti dentali Italiani).

 

Esistono prove scientifiche che evidenziano come l’associazione di un collutorio alle usuali tecniche di igiene orale (spazzolino, filo interdentale) sia in grado di determinare significativi vantaggi contro gengiviti e infiammazioni. Principi attivi impiegati: Clorexidina ed Oli essenziali. Anche il Cetilpiridinio Cloruro ha mostrato una certa capacità di migliorare l’infiammazione gengivale. Altri principi attivi la cui efficacia è stata giudicata di elevata qualità sono: Fluoruro Amminico più Fluoruro Stannoso, Zinco più Triclosan.

L’azione del collutorio, sempre secondo le Linee Guida, consente di disgregare la placca batterica, comprese le piccole tracce che possono rimanere dopo aver utilizzato lo spazzolino. I principi attivi considerati ideali antibatterici sono, fra gli altri, gli oli essenziali, la Clorexidina, il Delmopinolo, il Cetilpiridinio Cloruro.

Gli agenti deodoranti (clorofilla) aiutano, invece, a prevenire l’alitosi. L’uso dei collutori non è, però, esente da rischi. Specie se si utilizzano quelli medicati, per trattamenti di lunga durata. Col tempo possono comparire pigmentazioni gengivali e un incremento nella formazione del tartaro. La Clorexidina, tra i vari principi attivi, è quella gravata dalla maggior frequenza di effetti collaterali.