L’ossigenoterapia, fino a qualche tempo fa, sembrava fosse l’ultima frontiera della giovinezza, in voga soprattutto tra le star di Hoolywood, Madonna in primis. Ma a quanto pare, anche i capelli potrebbero trarre beneficio da questo trattamento. Dopo anni di ricerche e test in laboratorio, infatti, è nato un apparecchio estetico in grado di migliorare la salute della nostra chioma.
L’innovativo dispositivo, sfruttando la terapia iperbarica, eroga ossigeno ad elevato grado di purezza e ad alta pressione (superiore a quella atmosferica) sul cuoio capelluto. In questo modo, infatti, favorisce il microcircolo, migliorando di conseguenza la salute dei capelli. Chiaramente, il principio alla base del trattamento, è lo stesso di tutte le terapie che utilizzano l’ossigeno. Questo gas, infatti, è essenziale per la vita e sono molti gli esperti a ritenere che, la mancanza di una giusta percentuale di ossigeno nelle cellule e nei tessuti umani, possa provocare numerosi problemi di salute e di malattie.
L’ossigenoterapia, nel giro di poco tempo, ha acquisito una grande risonanza come trattamento anti-age per il viso. Con il passare degli anni, infatti, i depositi di ossigeno, da cui dipende anche il processo di invecchiamento, diminuiscono. Grazie a questa terapia, la pelle recupera elasticità e tono stimolando la rigenerazione del collagene, inoltre, ha un potere disintossicante.
Oggi, l’ossigenoterapia è un trattamento comune in moltissimi centri estetici e prevede diverse fasi. Prima di tutto la pelle viene esfoliata e pulita da un getto di ossigeno e cristalli di corindone, che esercitano una piccola abrasione. Poi, prima che venga erogato un mix di ossigeno puro, acido ialuronico e vitamine, si passa al massaggio linfodrenante. La seduta continua con un massaggio stimolante con un siero scelto in base all’inestetismo da trattare, e si conclude con il passaggio del manipolo che emette un ossigeno ad alta pressione, affinché i principi attivi penetrino in profondità.
L’ossigeno, inoltre, svolge un’azione calmante o cicatrizzante, ed è impiegato anche negli scompensi cardiaci, negli infarti del miocardio e in altri disturbi come insonnia, stati d’ansia e astenie.