L’onicofagia è l’abitudine di mangiare nervosamente le unghie, soprattutto durante periodi di stress o di noia. Si tratta di un problema abbastanza diffuso, secondo le stime, infatti, colpisce quasi la metà degli adolescenti e un buon terzo delle persone adulte. Tuttavia, non è un disturbo da sottovalutare, soprattutto per il rischio legato alle infezioni.
L’onicofagia, infatti, può favorire la veicolazione dei germi che si trovano sotto le unghie, nella bocca. In alcuni casi, può accadere anche il contrario, ovvero il trasferimento di microbi dalla bocca alle dita, soprattutto quando il soggetto non si limita a mangiare le unghie, ma anche le pellicine e le cuticole circostanti. Inoltre, le carie tendono a comparire più facilmente, poiché la sostanza adamantina degli incisivi viene danneggiata.
Da un punto di vista psicologico, mangiare le unghie può rispondere alla necessità di controllare l’aggressività o uno stato di ansia, ma può essere indice anche di noia o bisogno di attenzione.
Consigli per combattere l’onicofagia
Le terapie preventive sono sicuramente il primo tentativo da intraprendere per eliminare il problema dell’onicofagia. Si tratta di soluzioni liquide da applicare sulle unghie dal sapore decisamente sgradevole. Non appena si inizia a mordicchiare le unghie, il senso di disgusto, infatti, dovrebbe aiutare a tenere le mani lontane dalla bocca.
Un altro modo per risolvere il problema, è la terapia comportamentale, nello specifico dal cosiddetto HRT (Habit Reversal Training), che aiuta ad abbandonare il vizio di mangiare le unghie sostituendolo con un atteggiamento virtuoso.
Per i casi meno gravi, tuttavia, bastano piccoli accorgimenti. Le donne, ad esempio, possono utilizzare uno smalto dal sapore amaro, che possa fungere da deterrente. Un altro metodo, è portare sempre con sé una lima, da sfoderare tutte le volte che si desidera portare le mani alla bocca. In questo modo, infatti, si sposta l’attenzione dalla voglia di mangiare le unghie ad un’azione concreta alternativa.
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