Uomini bellimbusti con muscoli in vista, donne mascoline che ostentano il culto del fisico scultoreo in barba a qualunque modello tradizionale di femminilità: per raggiungere lo scopo ogni mezzo è lecito, compreso l’utilizzo di sostanze dopanti e chissenefrega se a rimetterci è la salute.
Non ci sono dubbi: gli anabolizzanti a base di steroidi fanno male al fisico e alla mente, come conferma – se mai ce ne fosse bisogno – uno studio pubblicato sull’International Journal of Sport Medicine, condotto dall’Università di Parma e coordinato dal professor Antonio Bonetti.
I ricercatori hanno chiesto a 22 body-builder e sportivi di assumere per due anni sostanze anabolizzanti sottoponendoli in concomitanza a controlli regolari. Obiettivo implicito, osservare le conseguenze: dopo aver conosciuto i rischi, due tra gli osservati hanno deciso di rinunciare immediatamente; altri sette si sono ritirati dall’esperimento dopo qualche mese, non senza aver dato prima segni di sbalzo di umore, aggressività, problemi sessuali e familiari.
I restanti hanno mostrato tutta una serie di patologie tra le quali: dipendenza, apatia, perdita di motivazione lavorativa, un partecipante è diventato alcolizzato, un altro ha cominciato ad abusare di psicofarmaci, un altro ancora è stato ricoverato per depressione. Dal punto di vista fisico tutti hanno avuto squilibri nel profilo lipidico con caduta libera delle Hdl (il colesterolo buono), diminuzione della fertilità, danni ai testicoli, crescita delle mammelle, calo della conta spermatica e degli ormoni sessuali maschili.