Dieci anni cieca a causa di una patologia. Una donna affetta da retinite pigmentosa è riuscita a recuperare in parte la vista grazie ad un occhio bionico. Una straordinaria macchina che ha dato modo a questa paziente di ritornare a vedere, letteralmente, la luce.
Il numero di persone affette da handicap visivo nel mondo è altissimo, circa 285 milioni e Fran Fulton è una di loro. Ma è anche una delle 80 persone che hanno potuto ricominciare a vedere come lei grazie all’impianto di Argus II, tra Stati Uniti ed Europa. Ed il racconto del loro ritorno alla visione, seppure imperfetto, è qualcosa di incredibile. Dopo mesi, anni di buio, ritrovarsi improvvisamente a poter rivedere il mondo, mettendo da parte momentaneamente la cecità, per tutti è stata una emozione da togliere il fiato. La retinite pigmentosa è purtroppo una malattia che non lascia scampo. L’occhio bionico messo a punto da una società americana è stato in grado però di ovviare, almeno parzialmente, al problema.
Ecco cosa è successo ai pazienti che sono stati tanto fortunati da poter contare sull’impianto di Argus II. Essi sono stati prima sottoposti ad una operazione di qualche ora per inserire gli elettrodi in corrispondenza della retina e poi sono stati mandati a casa nel corso della giornata. Dopo una settimana dall’intervento, l’occhio bionico è stato attivato ed al paziente è stato insegnato come usarlo. Essi sono stati chiamati ad utilizzare un paio di occhiali collegati ad una videocamera tipo quella presente sui nostri telefoni da cui le cui immagini sono state spedite ad un computer tascabile che le ha fatte rimbalzare sul chip impiantato nell’occhio della persona.
L’immagine ottenuta è a bassa risoluzione ed in bianco e nero. Ed il cervello deve abituarsi ad interpretare il segnale. Ma i 60 pixel ottenuti grazie ad Argus hanno dato modo ai pazienti di riconquistare parte della loro indipendenza, aiutandoli ad intravedere la forma delle cose ed a muoversi spesso senza bastone. Certo, leggere è impossibile e altrettanto difficile è riconoscere i lineamenti delle persone, ma per tutti coloro costretti ad anni di cecità dalla retinite pigmentosa si è trattato di un vero e proprio ritorno alla vita.
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