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Occhio pigro, lo cureremo con un videogioco

Il 4% della popolazione infantile soffre di ambliopia, meglio conosciuta come sindrome da occhio pigro. Il tradizionale trattamento richiede l’uso della tanto odiata “benda”, un cerotto che copre l’occhio sano costringendo l’altro a “lavorare”. Spesso occorrono mesi di terapia prima che il difetto scompaia e inoltre la benda non è efficace al 100%, correndo il rischio che i bambini siano costretti a sopportarla per molto tempo senza che sia loro garantita la completa guarigione. Inoltre l’uso della benda può far sentire i bambini a disagio in una parte formativa dell’infanzia e portare a disturbi sociali.

L’Università di Tel Aviv, grazie alle ricerche del Dr. Uri Polat dello Goldschleger Eye Research Institute, ha messo a punto una terapia che potrebbe presto esonerare i bambini dall’uso della benda, facendoli guarire dalla sindrome dell’occhio pigro davanti ad un computer, mentre si divertono. Il trattamento, attualmente disponibile solo per gli adulti, corregge l’attività dei neuroni nel cervello, il principale gestore della funzione degli occhi.

Gli esperti hanno rilevato che venti ore davanti al computer a seguire il trattamento del Dr. Polat, hanno avuto lo stesso effetto di circa 500 ore di terapia con benda.
La terapia al computer prevede la comparsa di oggetti speciali e casuali sullo schermo che mantengono il paziente in costante allerta, allenando l’occhio.
Una versione della terapia, come se si trattasse di un gioco, è ora in fase di sviluppo per i bambini.

Questa terapia è un trattamento non invasivo ed efficace per il trattamento dell’occhio pigro, senza l’uso di bende per gli occhi che possono  essere imbarazzanti -spiega il Dr. Polat- Questo è probabilmente il primo trattamento che tenta di correggere l’occhio pigro negli adulti, missione che i medici avevano già accantonato come pressochè impossibile, suggerendo di non intervenire dopo i nove anni, perchè solitamente dopo questa soglia di età nessuna terapia aveva successo.

Il Dott. Polat vuole assicurarsi che il trattamento sarà stimolante come un normale videogioco. L’attuale gioco come terapia che ha sviluppato per il computer è  “un po’ noioso”, ammette, il che rende difficile per alcuni bambini sedersi e seguire un’intera sessione di trattamento, che può essere guidata dal genitore stesso o dal terapista a casa o a scuola. Da qui nasce la collaborazione con i ricercatori della Rochester University di New York, dove gli specialisti svilupperanno un piano di gioco per aggiungere più valore di intrattenimento alla nuova terapia pur mantenendo tutto il suo potenziale terapeutico.

“Potete vedere questi poveri ragazzi a scuola che indossano il cerotto. Odiano tutti, soprattutto i genitori che non sanno che cosa fare per infondere autostima al bambino”,  spiega il Dr. Polat. “Il mio obiettivo è non solo il trattamento di adulti, ma una  terapia  divertente per i bambini che utilizzando un computer due o tre volte la settimana, con sessioni di un’ora ciascuna, non avranno più bisogno di indossare la benda.

Il Dr. Polat attende ora il via libera dalla US Food and Drug Administration. I risultati della sua ricerca sono stati pubblicati sui Proceedings of the National Academy of Science (PNAS).

[Fonte: Tel Aviv University (2009, July 10). Treating Lazy Eyes With A Joystick. ScienceDaily. Retrieved July 10, 2009, from http://www.sciencedaily.com­ /releases/2009/06/090622152035.htm]